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Inter, il bilancio della tournée: la mano di Conte si vede, Esposito brilla. Ma Perisic e Candreva...
COSA FUNZIONA - Il primo aspetto da sottolineare, in positivo, è proprio l’impatto di Antonio Conte sulla realtà nerazzurra. L’Inter, dopo 15 allenamenti e senza punte di ruolo (esclusi i baby), è già a sua immagine e somiglianza. I giocatori sembrano aver recepito i suoi dettami tattici, e soprattutto la sua grinta e voglia. Contro una Juve con diversi titolari i meneghini hanno fatto un’ottima figura, così come con PSG e Manchester United. Se questo è il prologo, il romanzo non può che essere avvincente. Due note positive sono senza dubbio de Vrij e Sensi. Il primo sembra rivitalizzato dalla cura Conte: preciso, impeccabile, leader, sembra tornato quello della Lazio, se non meglio. Merito della difesa a 3, possibile, ma la sua rinnovata fiducia può aiutare l’Inter. Notevole anche l’impatto di Stefano Sensi: idee, gioco, personalità, sembra un veterano, invece è arrivato a inizio luglio. Infine, menzione doverosa per Sebastiano Esposito: lanciato dal 1’ minuto vista la penuria di attaccanti, il classe 2002, 17 anni appena compiuti (il 2 luglio), ha dimostrato di avere numeri da potenziale stella. Veloce, intelligente ed elegante, ha retto il confronto con campioni del calibro di De Ligt, facendo impazzire anche la retroguardia del PSG: può tornare utile, se non partirà in prestito, a stagione in corso. Il futuro è comunque dalla sua parte.
COSA NON FUNZIONA - Inevitabile partire con la più grave mancanza denotata dall’Inter vista tra Singapore e Cina: gli attaccanti. Non si scopre l’acqua calda, è vero, ma l’assenza di Lautaro Martinez, ancora in vacanza post Coppa America, con Politano ai box e Icardi lasciato a Milano, ha palesato una pochezza offensiva resa meno amara solo dalla verve del giovane Esposito. Longo, al passo d’addio, è stato quasi del tutto inconsistente, escluso magari il secondo tempo contro il PSG. Conte ha bisogno di una punta, anzi due, da affiancare a Lautaro Martinez: che siano Lukaku, Dzeko o altri ancora, Marotta deve bruciare i tempi, per permettere al tecnico di integrare adeguatamente i nuovi innesti negli ingranaggi di squadra. Perisic ha nuovamente deluso: da esterno è stato pubblicamente bocciato dall’allenatore, da attaccante ha sprecato occasioni a iosa. Necessita di un cambio di rotta. Servirebbe in generale più qualità sulle fasce, così importanti per Conte: Dalbert fatica, Candreva alterna pochi acuti a preoccupanti crolli. In attesa di Asamoah e Lazaro, certo. Infine una riflessione sulla mediana: Sensi e Brozovic non possono reggere l’intero peso della costruzione del gioco: Borja Valero sembra a fine corsa, Gagliardini non fa il salto di qualità: un innesto, anche di prospettiva, potrebbe rivelarsi utile.
@andreasereni90