2015 Getty Images
Inter: Icardi non è un fuoriclasse
In un'Inter uscita rafforzata sul piano della personalità e della convinzione di essere una squadra di alta classifica nonostante la sconfitta di misura sul campo del Napoli, la nota più stonata della notte del San Paolo e delle prime 14 giornate di campionato è indubbiamente Mauro Icardi. Il capocannoniere dell'ultimo campionato con 22 centri, è il lontano parente del bomber implacabile che nello scorso anno ha più volte provato a togliere le castagne dal fuoco alla formazione di Mazzarri prima e Mancini poi. Il dato più allarmante a proposito dell'attaccante argentino è la sua assoluta abulia e impalpabilità nelle gare che contano, i classici appuntamenti nei queli i veri fuoriclasse (vedasi Higuain) emergono e dimostrano il loro valore.
I NUMERI DELLE ULTIME DUE STAGIONI - In questo primo scorcio di stagione, considerando le sfide con formazioni di vertice Icardi ha colpito solo contro la Fiorentina, peraltro sullo 0-3 e dunque a risultato già ampiamente compromesso. Nel suo primo in nerazzurro, stagione 2013/2014, l'ex sampdoriano è stato molto condizionato da una forma di pubalgia che lo ha tenuto fuori dai giochi per la prima metà di campionato, ma che non gli ha impedito comunque di centrare il bersaglio contro la Juve a San Siro, contro la Fiorentina in trasferta e contro la Lazio in casa, portando alla causa complessivamente 7 punti. Nella stagione successiva, la prima da titolare indiscusso all'Inter, colpisce ancora con i bianconeri (una vittima designata) per il definitivo pari allo Stadium e poi si ripete contro Napoli (anche qui la sua rete frutta un punto), Roma per il 2-1 finale e ancora con la Juve al Meazza, ma il suo gol non evita la sconfitta. 5 punti il bottino complessivo procurato dalle prodezze di Maurito, neanche troppo male considerando le enormi difficoltà palesate dall'Inter ad essere competitiva per le prime posizioni.
Gli enormi cambiamenti operati dalla società in sede di campagna acquisti/cessioni nel corso dell'estate hanno però stravolto il volto della rosa e modificato dei meccanismi di gioco che hanno finito per condizionare il rendimento di Icardi, molto meno coinvolto nella manovra e alla costante ricerca di rifornimenti da parte dei compagni. Mancini non ha mai fatto mistero delle difficoltà del centravanti a giocare per la squadra e a trovare l'intesa con Jovetic, finendo anche per escluderlo a sorpresa nella partita con la Roma. Considerando anche gli scontri diretti contro Fiorentina, Milan, Juve e Napoli, gara quest'ultima che ha visto la sostituzione di Icardi dopo appena 45' anche a causa del rosso a Nagatomo, da parte di un giocatore in possesso di doti tecniche indiscutibili e di una personalità che non a caso ha portato l'allenatore a farne il nuovo capitano sarebbe lecito attendersi molto di più. Il confronto a distanza col connazionale Higuain l'ha bocciato senza appello; considerazioni che ci portano a dire che in questo momento Icardi deve ancora studiare prima di poter essere considerato anche solo un potenziale fuoriclasse.
Andrea Distaso
I NUMERI DELLE ULTIME DUE STAGIONI - In questo primo scorcio di stagione, considerando le sfide con formazioni di vertice Icardi ha colpito solo contro la Fiorentina, peraltro sullo 0-3 e dunque a risultato già ampiamente compromesso. Nel suo primo in nerazzurro, stagione 2013/2014, l'ex sampdoriano è stato molto condizionato da una forma di pubalgia che lo ha tenuto fuori dai giochi per la prima metà di campionato, ma che non gli ha impedito comunque di centrare il bersaglio contro la Juve a San Siro, contro la Fiorentina in trasferta e contro la Lazio in casa, portando alla causa complessivamente 7 punti. Nella stagione successiva, la prima da titolare indiscusso all'Inter, colpisce ancora con i bianconeri (una vittima designata) per il definitivo pari allo Stadium e poi si ripete contro Napoli (anche qui la sua rete frutta un punto), Roma per il 2-1 finale e ancora con la Juve al Meazza, ma il suo gol non evita la sconfitta. 5 punti il bottino complessivo procurato dalle prodezze di Maurito, neanche troppo male considerando le enormi difficoltà palesate dall'Inter ad essere competitiva per le prime posizioni.
Gli enormi cambiamenti operati dalla società in sede di campagna acquisti/cessioni nel corso dell'estate hanno però stravolto il volto della rosa e modificato dei meccanismi di gioco che hanno finito per condizionare il rendimento di Icardi, molto meno coinvolto nella manovra e alla costante ricerca di rifornimenti da parte dei compagni. Mancini non ha mai fatto mistero delle difficoltà del centravanti a giocare per la squadra e a trovare l'intesa con Jovetic, finendo anche per escluderlo a sorpresa nella partita con la Roma. Considerando anche gli scontri diretti contro Fiorentina, Milan, Juve e Napoli, gara quest'ultima che ha visto la sostituzione di Icardi dopo appena 45' anche a causa del rosso a Nagatomo, da parte di un giocatore in possesso di doti tecniche indiscutibili e di una personalità che non a caso ha portato l'allenatore a farne il nuovo capitano sarebbe lecito attendersi molto di più. Il confronto a distanza col connazionale Higuain l'ha bocciato senza appello; considerazioni che ci portano a dire che in questo momento Icardi deve ancora studiare prima di poter essere considerato anche solo un potenziale fuoriclasse.
Andrea Distaso