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Inter, Icardi è l'imperfetto che si fa sublime, adesso non resta che la margherita: l'amo o non l'amo?
“Maurito Icardi. L’imperfetto a vita, che poi si fa sublime quando meno te lo aspetti. Quello che se ne frega di tutto. Quello scarno e spigoloso, quello delle scelte estreme, quello che riduce tutto all’essenziale, in campo e nella vita. Non gli interessa trascinare la squadra, ma farla segnare. Non partecipa al gioco, ma risparmia energie per il gol, e a nessun allenatore piace, nemmeno a Spalletti, tra i due qualche diverbio e qualche rispostaccia ci sono stati, anche di recente, storie di campo come tante. Caso unico di centravanti da pacchi di gol che non riceve cori dai suoi ultras, anzi proprio non ha rapporti, hanno litigato due anni fa e lui non ha mai chinato il capo, chiesto scusa o riappacificazioni, eppure lo fanno tanti suoi colleghi. Caso quasi unico di giovane uomo che già a 22 anni era sposato e con quattro figli, ora diventati cinque, viva la famiglia allargata, chi se ne frega del passato, esiste solo il futuro. Non gli interessa piacere, a Maurito. Non cerca applausi di passaggio o da esibizione, vuole solo quelli alla fine, quando conta. Insegue l’efficacia assoluta e forse una felicità intima, da condividere con pochi eletti, non proprio con tutti. Difficile amare totalmente chi è così parco di sé, anche se ognuno ha la sua storia, privata e familiare. Poi però segna un gol come quello, e sei assalito da dubbi. Non rimane che la margherita: l’amo, non l’amo”.