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    Inter, Icardi attaccante operaio. E la media assist si impenna

    Inter, Icardi attaccante operaio. E la media assist si impenna

    L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport accende i riflettori su Mauro Icardi e spiega come il centravanti nerazzurro sia maturato rispetto alle stagioni precedenti. A dimostrarlo è il suo modo di stare in campo e di giocare (anche) in funzione dei propri compagni. 

    CENTRAVANTI OPERAIO - La versione soleggiata, quella «paparazzata» e più glamour la conosciamo tutti. Mauro Icardi segna, si porta le mani alle orecchie e salta sui tabelloni pubblicitari per impregnarsi della gioia nerazzurra. Ma ciò che sta crescendo quasi silenziosamente dentro il capitano dell’Inter è una versione più «operaia», generosa e silenziosa. L’eco che produce è dovuta al fatto che una versione non limita l’altra. L’analisi della stagione in corso del numero 9 porta a una riflessione notevole. Icardi sta viaggiando alla stessa media gol della stagione 2014-15, quella chiusa da capocannoniere della Serie A insieme con Luca Toni del Verona a 22 gol. Sia in quell’occasione, sia in questa, Mauro viaggia a 0,68 gol a partita. Allora arrivò a 22 centri (cifra già raggiunta adesso da Andrea Belotti), ora è a quota 17. Ciò significa che può puntare a replicarla, strappando un altro bonus.

    ASSIST IN CANNA - Ma i dati più sorprendenti riguardano altri aspetti. Icardi infatti si sta dimostrando un capitano che gioca per la squadra nel vero senso della parola. La media che è schizzata in cielo è quella riguardante gli assist. Nelle prime tre stagioni è rimasto tra l’1,06 e l’1,17 rifornimenti per i compagni. Quest’anno è balzato a 1,28, testimonianza di un’attenzione maggiore verso i compagni. Il centravanti che pensa solo a se stesso e ai gol fa parte forse di un’epoca terminata. Icardi lo ha capito e da un paio di stagioni sta lavorando per modernizzare il suo lavoro sul campo. Ci aveva ragionato con Roberto Mancini, aveva continuato con Frank de Boer e ora sta concretizzando con Stefano Pioli che insiste su questo aspetto. Nel gioco dell’attuale tecnico nerazzurro la punta non deve solo finalizzare ma anche partecipare. Chiaro che Pioli chieda a Icardi la presenza nei momenti più delicati, ma nel lavoro complessivo della squadra deve essere coinvolto. Il secondo gol di Perisic a Cagliari è un esempio perfetto. L’argentino si defila in area, protegge palla e la scarica sul croato che ha seguito l’azione. L’inserimento è facilitato dal movimento del numero 9 che si porta appresso un paio di difensori spostando l’attenzione su di sé. Cresce la generosità di Mauro che in questa stagione effettua anche meno passaggi: 13,16 a gara, contro i 18,19 della passata stagione. Egoista, dirà qualcuno. Avveduto, dirà qualcun altro. Preferiamo la seconda. Perché se poi si trasformano in assist... 

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