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Inter, i voti di CM: Icardi-Jovetic tornano bomber
Handanovic 7: Ormai non riesce a non parare, prende tutto, compresi i tiri a gioco fermo. Saracinesca
Montoya 6,5: In attacco non fa mancare mai il suo supporto, la scuola Barça si vede e dopo mesi di allenamento a testa bassa anche la fase tattica è tutt’altra cosa
Miranda 6: Non è la solita serata da leader difensivo. Si limita a fare il suo, ma il suo è sempre e comunque almeno sufficiente
Murillo 6,5: Il Real osserva e lui non tradisce. Cresce sempre di più e nel secondo tempo, in proiezione offensiva, rischia di fare un gran gol. Esplosività d’altri tempi, può scalare le montagne a piedi nudi
Telles 6,5: Il suo rendimento è sempre più costante, tecnica brasiliana e attenzione europea. Mancini l’ha voluto, Mancini se lo gode.
Guarin 5,5: A tratti snervante, continua a perdere tempi di gioco ed a rallentare azioni che richiederebbero un solo tocco invece dei cinque o sei che invece impiega puntualmente il colombiano
Melo 5,5: Il primo tempo è molle, non da lui. Non morde, si limita ad abbaiare senza spaventare nessuno. Migliora alla distanza
Ljajic 6,5: Commovente per come rientra per coprire ogni buco. A Roma continuano a mangiarsi le mani, da quelle parti non l’hanno mai visto così (Dall’82’ Juan sv)
Jovetic 6,5: Tecnica fuori dal comune, la dimostra tutta quando davanti al portiere friulano ferma il tempo, lo guarda negli occhi e lo punisce con il più beffardo dei tocchi sotto (Dal 61’ Brozovic 7,5: Epico. Mancini sa di avere un vero e proprio jolly che entra dalla panchina e cambia la partita. Il gol di stasera è un tocco di poesia)
Icardi 7,5: É tornato e l’ha fatto a modo suo. Due gol da vecchio Icardi, il condor che sa quando il difensore opposto sta per sbagliare e anticipa la giocata con astuzia e cattiveria. La doppietta che sancisce la rinascita (Dall’89’ Manaj sv)
Perisic 5,5: L’atteggiamento non è ancora quello giusto, ancora troppo svogliato e poco propenso al lavoro senza palla. Deve crescere
Mancini 8: E adesso qualcuno gli dica che quest'Inter vince giocando male. Perfetto in tutto, anche nella gestione di Icardi.
Pasquale Guarro