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Inter, i rimpianti superano le gioie. Inzaghi ha già fatto peggio dell'anno scorso, cosa lo salverà?
I numeri e i confronti tra la stagione di un anno fa e questa sono chiarissimi infatti. E’ vero che dopo la seconda giornata del girone di ritorno, la squadra di Inzaghi è al secondo posto, in piena zona Champions, ma soprattutto è vero che malgrado quell’importante successo del 4 gennaio scorso, a San Siro, i punti di distacco dal Napoli sono tredici: un’enormità a prova di scaramanzia. Come se non bastasse questo deficit, c’è un altro dato che deve fare riflettere, perché un anno fa quando il Napoli era terzo l’Inter era in testa da sola con sette punti più di oggi.
L’enorme progresso della squadra di Spalletti, quindi, ha coinciso con la retromarcia di quella di Inzaghi, che se non altro nel campionato scorso rimase in corsa per lo scudetto fino all’ultima giornata. Stavolta, invece, i nerazzurri si sono ritirati dalla corsa con colpevole anticipo, perché non si possono perdere sei partite (quattro nelle prime otto giornate) dalla prima contro la Lazio in trasferta all’ultima contro l’Empoli in casa al termine del girone d’andata.
I bilanci si fanno alla fine ed è giusto ricordare che nel bilancio dell’Inter, al di là della rincorsa apparentemente impossibile al Napoli, potrebbe figurare la coppa Italia, da aggiungere alla Supercoppa, in attesa di sapere fino a quando durerà l’avventura in Europa. Il prossimo avversario è il Porto e non sarebbe una sorpresa se Lautaro e compagni lo eliminassero, ma oggettivamente sembra un’utopia il trionfo in Champions. Sarebbe già importante arrivare alla finale di coppa Italia, anche perché significherebbe avere eliminato la Juventus in semifinale.
Eppure nemmeno un’altra doppietta coppa Italia-Supercoppa potrebbe bastare per migliorare il bilancio della stagione scorsa, proprio per la partenza falsa in campionato con il progressivo distacco dal Napoli. Ecco perché Inzaghi, che aveva il dovere di fare meglio rispetto a un anno fa, non potrebbe dirsi soddisfatto. E’ vero che il Milan, campione d’Italia, ha fatto ancora peggio, ma proprio perché l’Inter lo ha battuto nettamente due volte, dopo aver dato l’unico dispiacere al Napoli, già oggi i rimpianti superano le gioie. Perché l’Inter poteva, e doveva, fare di più e non può bastare neppure l’alibi delle troppe assenze di Lukaku. Per il semplice fatto che l’anno scorso lui non c’era, eppure Inzaghi al suo debutto sulla panchina dell’Inter sfiorò lo scudetto e si consolò con due coppe. Mentre stavolta, con o senza la seconda coppa, invece di consolarsi dovrà soltanto ripensare alle occasioni perse. Troppe, come le partite perse in campionato, malgrado l’inutile successo contro il Napoli. Il seme più grosso dei rimpianti che alla fine, aggiungendo le due ultime lezioni al Milan, vinceranno in ogni caso: 3-2 se arriverà la seconda coppa, o addirittura 3-1 se non arriverà nemmeno quella.