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Inter, Handanovic è la risposta a Maignan: fa dimenticare Radu e manda un messaggio per il futuro
L'importanza di chiamarsi Handanovic, avrebbe detto un Oscar Wilde a tinte nerazzurre. In un'Inter che rimane aggrappata con le unghie e con i denti - e con la rabbia e l'orgoglio dei campioni - al sogno del secondo scudetto consecutivo grazie alla faticosa e fondamentale vittoria di Udine ci sono anche le manone del portiere sloveno. Che ha tenuto duro e ha sostenuto sforzi supplementari pur di esserci contro l'Udinese, in una partita di clamorosa importanza dopo la vittoria della capolista Milan qualche ora prima con la Fiorentina e a distanza di quattro giorni dall'incredibile epilogo di Bologna. Per cancellare il doloroso ricordo della papera di Radu e restituire fiducia e certezze ad un gruppo ancora scosso e mai così sotto pressione.
LA RISPOSTA A MAIGNAN E... RADU - A rispondere al dirimpettaio sull'altra sponda del Naviglio, quel Maignan che a suon di parate ha cancellato l'ombra ingombrante di Donnarumma e portato in dote tantissimi punti alla causa rossonera. Un percorso netto e con pochissimi passaggi a vuoto quello del francese, a differenza del rendimento più altalenante del capitano interista, bravo però a farsi sempre scivolare addosso le critiche arrivate ad intervalli regolari nei suoi confronti per le prestazioni dentro e fuori dal campo, in merito al ruolo eccessivamente secondario del suo dodicesimo. Con un Radu descritto sotto choc e tutt'altro che sereno anche a distanza di ore e giorni dallo svarione di Bologna, Inzaghi e il suo staff le hanno provate tutte pur di riavere Handanovic. Che ha ovviamente risposto presente, parando tutto il parabile (da incorniciare l'intervento sulla punizione di Deulofeu da cui nasce la rete inevitabile di Pussetto) e infondendo soprattutto nel finale una sensazione di sicurezza di fronte all'assalto disperato della formazione di Cioffi.
MESSAGGIO A ONANA - Per blindare tre punti di peso specifico enorme, a livello numerico e psicologico, in una corsa scudetto destinata a trascinarsi fino in fondo. E per lanciare un messaggio chiarissimo a tutto l'ambiente Inter in vista del futuro prossimo: anche con l'arrivo già certo di Onana, le gerarchie per la porta nerazzurra sono tutte da scrivere. La fumata bianca per prolungare il contratto in scadenza a giugno è sempre più vicina e il sacrificio di Handanovic, disposto a dimezzarsi l'attuale ingaggio da oltre 3 milioni a stagione pur di legarsi ancora ai colori nerazzurri, è un gesto piuttosto significativo.
LA RISPOSTA A MAIGNAN E... RADU - A rispondere al dirimpettaio sull'altra sponda del Naviglio, quel Maignan che a suon di parate ha cancellato l'ombra ingombrante di Donnarumma e portato in dote tantissimi punti alla causa rossonera. Un percorso netto e con pochissimi passaggi a vuoto quello del francese, a differenza del rendimento più altalenante del capitano interista, bravo però a farsi sempre scivolare addosso le critiche arrivate ad intervalli regolari nei suoi confronti per le prestazioni dentro e fuori dal campo, in merito al ruolo eccessivamente secondario del suo dodicesimo. Con un Radu descritto sotto choc e tutt'altro che sereno anche a distanza di ore e giorni dallo svarione di Bologna, Inzaghi e il suo staff le hanno provate tutte pur di riavere Handanovic. Che ha ovviamente risposto presente, parando tutto il parabile (da incorniciare l'intervento sulla punizione di Deulofeu da cui nasce la rete inevitabile di Pussetto) e infondendo soprattutto nel finale una sensazione di sicurezza di fronte all'assalto disperato della formazione di Cioffi.
MESSAGGIO A ONANA - Per blindare tre punti di peso specifico enorme, a livello numerico e psicologico, in una corsa scudetto destinata a trascinarsi fino in fondo. E per lanciare un messaggio chiarissimo a tutto l'ambiente Inter in vista del futuro prossimo: anche con l'arrivo già certo di Onana, le gerarchie per la porta nerazzurra sono tutte da scrivere. La fumata bianca per prolungare il contratto in scadenza a giugno è sempre più vicina e il sacrificio di Handanovic, disposto a dimezzarsi l'attuale ingaggio da oltre 3 milioni a stagione pur di legarsi ancora ai colori nerazzurri, è un gesto piuttosto significativo.