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Inter, Gosens fa ancora fatica. Perché va male il suo inserimento e cosa può fare Inzaghi per riaverlo al top
CAMBIAMENTI - Eppure Robin per tutta l’estate non ha fatto che ribadire la sua volontà di ritornare a calcare i campi. Un grande atleta come lui ha bisogno di essere costantemente impegnato, di essere sfidato e sfidarsi ogni giorno. Poche vacanze, il matrimonio e la partecipazione a un programma televisivo in Germania: grosso modo è stata questa l’estate di Gosens. Una lunga attesa per tornare ad arare la fascia di sinistra, ora che il contender per quel ruolo è andato in Premier. Al netto di tutte le normali considerazioni sul ritardo di condizione dell’esterno, c’è da riflettere in casa Inter. I 25 milioni spesi per il neo numero 8 impongono alla guida tecnica di rivitalizzarlo e riportarlo ai fasti di Bergamo. Inzaghi dovrà pensare a cambiare qualche sfumatura del suo gioco. Utilizzare tagli e portare gli esterni dentro al campo per affiancarli alle punte. Più incursori che laterali: potrebbe essere questa la strada da seguire per rendere ancora più immarcabile l’attacco interista, il migliore già nello scorso campionato.
CONFRONTO - Gosens e Perisic sono due giocatori diversi, hanno abitudini diverse e necessità di essere imbeccati in modalità opposte. Due motorini sulla fascia, si rendono pericolosi in attacco a modo loro. Il croato sfrutta la sua abilità con entrambi i piedi andando a puntare costantemente il terzino avversario e arrivando spesso sul fondo. Dribbling, tiri e cross che gli interisti si sono goduti per tutto l’anno, una produzione in grandi numeri di un esterno “creatore”. Gosens invece è più un “finalizzatore”. Con i suoi ormai proverbiali tagli sul secondo palo, e, sfruttando invece le sue doti fisiche, il tedesco sa sempre farsi trovare in zona gol per contribuire alle marcature della propria squadra. Meno dotato tecnicamente, Robin fa un po’ scopa con l’altro esterno interista Dumfries. Entrambi più fisici che tecnici, più goleador che assistman: l’Inter potrebbe patire la mancanza di un creatore di gioco ed è forse anche per questo motivo che Inzaghi sta pensando al trequartista. Un uomo in mezzo alle linee potrebbe essere quello che imbecca i due stantuffi sulla fascia senza che debbano creare loro, palla al piede. I nerazzurri hanno fatto la bocca buona dopo Hakimi e Perisic, abili a rifinire e chiudere le azioni, ora devono lavorare per sfruttare al meglio una fisicità imponente che potrebbe essere un incubo per i terzini avversari. Servirà saperla imbeccare alla perfezione.