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    Inter fuori dal Settlement Agreement: dalle plusvalenze alla lista Uefa, cosa cambia sul mercato

    Inter fuori dal Settlement Agreement: dalle plusvalenze alla lista Uefa, cosa cambia sul mercato

    • Emanuele Tramacere
    Una giornata attesa da anni, sognata e per larghi tratti disperatamente bramata ha fatto oggi esultare i tifosi dell'Inter che, dal 2015, hanno spesso visto le proprie ambizioni frustrate dal Fair Play Finanziario. Un nemico giurato che però, da oggi (LEGGI QUI IL COMUNICATO), non soggiogherà più il club nerazzurro, o meglio non vedrà più i ferrei paletti del Settlement Agreement limitarne la libertà d'azione. Ma è davvero così? Cosa cambia per il mercato dell'Inter?

    LA LIMITAZIONE E L'INDIZIO DELL'INTER - Partiamo da un assunto: l'Inter ha chiuso il capitolo che riguarda il Settlement Agreement, ma non si è liberata del Fair Play Finanziario. Il regolamento parla chiaro e impone a tutti i club iscritti alla Uefa di non chiudere il bilancio complessivo nell'arco di un triennio con un deficit superiore ai 30 milioni. Il percorso virtuoso dell'Inter, quindi, non può ritenersi concluso e anche nel comunicato ufficiale pubblicato sul sito web della società la dirigenza nerazzurra ha specificato che: "È importante che il Club continui a rispettare il regime di normale monitoraggio e prosegua nella strategia di attenta gestione finanziaria".

    MARGINE MERCATO - "Attenta gestione finanziaria", appunto, perché sebbene tanti tifosi nerazzurri (anche qui su Calciomercato.com grazie ai commenti e a Vivo x Lei), abbiano iniziato a sperare in spese folli e un mercato senza freni, l'Inter proseguirà comunque su un tracciato di crescita costante e di rinforzo della rosa senza eccessi. Vi abbiamo raccontato che nell'arco di un triennio il club potrà al massimo raggiungere un -30 e, avendo chiuso le ultime due stagioni in sostanziale pareggio di bilancio, è proprio questo il margine che Ausilio e Marotta potrebbero giocarsi in sede di mercato.

    LE PLUSVALENZE E SPALLETTI - Potrebbero sulla carta, ma l'idea di spendere tutto e subito non rientra nei piani della società nerazzurra, che non vuole bruciarsi tutto il margine operativo in un'unica stagione e sta anche pensando di inserire il costo dell'esonero di Spalletti nel bilancio che si chiuderà il 30 giugno. Per questo, proprio entro l'inizio ufficiale del prossimo mercato estivo, i nerazzurri si preparano comunque a realizzare almeno un paio di plusvalenze importanti, sfruttando magari l'inserimento di qualche giovane nelle operazioni per il riscatto di Politano dal Sassuolo, per il contro-riscatto di Radu dal Genoa o per l'acquisto dal Cagliari di Barella. Plusvalenze non obbligatorie per il bilancio, quindi, ma vantaggiose per la salute dei conti presenti e futuri.

    LA LISTA UEFA - Il cambiamento più importante, infine, l'Inter lo potrà registrare a livello di compilazione delle liste Uefa. Che sia Champions o Europa League, infatti, il club nerazzurro non avrà più l'obbligo di compilare una lista ridotta a 21 uomini invece di 25 (di cui 4 cresciuti comunque nel vivaio) e, soprattutto, non sarà più obbligata a compensare il costo dei nuovi giocatori acquistati con l'esclusione di altri di pari valore. Per fare un esempio, senza le limitazioni del Settlement Agreement in questa stagione i vari Joao Mario, Dalbert e Gagliardini avrebbero potuto scendere in campo contro PSV, Tottenham e Barcellona.

    LIBERTÀ - Cambiamenti importanti, che possono spostare o cambiare le strategie presenti e future dell'Inter. Del resto lo stesso direttore sportivo Piero Ausilio lo scorso ottobre aveva detto: "​Potremmo avere qualche vantaggio e una disponibilità diversa dalla prossima stagione. In sede di mercato il Settlement Agreement ci ha causato parecchi impedimenti in questi 3-4 anni". Sempre con un occhio al bilancio, ma una nuova era dell'Inter post-Moratti può finalmente avere inizio.

    @TramacEma

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