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    Inter, Eriksen poco funzionale? Adesso è l'uomo chiave di Conte

    Inter, Eriksen poco funzionale? Adesso è l'uomo chiave di Conte

    • Pasquale Guarro
    Da uomo “non funzionale”, per dirla alla Marotta, a uomo provvidenza. Com’è cambiata la vita nerazzurra di Christian Eriksen, che finalmente ha capito come approcciare al sofisticato calcio italiano, fatto di tatticismi ed intensità. Messo sul mercato da Conte e da Marotta, il centrocampista danese ha saputo in pochi mesi ribaltare il suo destino. Oggi Eriksen è l’uomo chiave del centrocampo interista, quello che manca di più quando per un motivo o per l’altro non può scendere in campo. Il meno sostituibile, perché all’Inter non esiste un altro calciatore con le sue caratteristiche. Da quando Conte ha iniziato a schierarlo con continuità, la squadra è divenuta meno prevedibile e ne ha beneficiato soprattutto Brozovic, alleggerito da quello che in regia è diventato un duopolio.

    L'ARMA - Dalla difesa si esce in palleggio e, preferibilmente, passando dai piedi di uno tra Brozovic ed Eriksen, che sapientemente si alternano in cabina di regia. Il danese è anche tanto altro, dai suoi piedi partono tutti i calci piazzati e come dimostrato anche contro il Napoli, il tiro dalla distanza è un’arma micidiale al suo arco, che può risolvere all’Inter tanti problemi. Il danese ha in se una serie di soluzioni alle varie avversità che può presentare un match, colpi di cui difficilmente si priverà Conte da qui in avanti. Perché dopo qualche problema iniziale, adesso anche il tecnico salentino è convinto: “Eriksen può migliorare ancora tanto, ha capito che il calcio italiano è fatto di due fasi, possesso e non possesso, ed è migliorato molto anche nell’intensità”.

    L'UOMO IN PIÙ - Dopo gli screzi di qualche mese fa, anche le parole nei confronti del calciatore danese sono cambiate. Eriksen è in tutto e per tutto parte integrante del gruppo, non appare più come una voce fuori dal coro o come un ragazzo dal volto triste, distante da un gruppo che viaggia a ritmi diversi. Conte lo ha reintegrato, nelle parole e nei fatti, soprattutto dopo aver capito che il ragazzo non aveva alcuna voglia di abbattersi ai primi ostacoli. Oggi Eriksen è per l’Inter una fortuna, una pedina che conferisce al centrocampo qualità che nessun altro potrebbe conferire. Conte sorride anche per questo.

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