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Inter, Eriksen poco funzionale? Adesso è l'uomo chiave di Conte
L'ARMA - Dalla difesa si esce in palleggio e, preferibilmente, passando dai piedi di uno tra Brozovic ed Eriksen, che sapientemente si alternano in cabina di regia. Il danese è anche tanto altro, dai suoi piedi partono tutti i calci piazzati e come dimostrato anche contro il Napoli, il tiro dalla distanza è un’arma micidiale al suo arco, che può risolvere all’Inter tanti problemi. Il danese ha in se una serie di soluzioni alle varie avversità che può presentare un match, colpi di cui difficilmente si priverà Conte da qui in avanti. Perché dopo qualche problema iniziale, adesso anche il tecnico salentino è convinto: “Eriksen può migliorare ancora tanto, ha capito che il calcio italiano è fatto di due fasi, possesso e non possesso, ed è migliorato molto anche nell’intensità”.
L'UOMO IN PIÙ - Dopo gli screzi di qualche mese fa, anche le parole nei confronti del calciatore danese sono cambiate. Eriksen è in tutto e per tutto parte integrante del gruppo, non appare più come una voce fuori dal coro o come un ragazzo dal volto triste, distante da un gruppo che viaggia a ritmi diversi. Conte lo ha reintegrato, nelle parole e nei fatti, soprattutto dopo aver capito che il ragazzo non aveva alcuna voglia di abbattersi ai primi ostacoli. Oggi Eriksen è per l’Inter una fortuna, una pedina che conferisce al centrocampo qualità che nessun altro potrebbe conferire. Conte sorride anche per questo.