Inter: Eder e Icardi attaccanti diversi, ma il problema è sempre lo stesso
ICARDI-EDER ATTACCANTI DIVERSI - Nella sfida pareggiata contro il Crotone di sabato nemmeno il cambio forzato in attacco fra Eder e l'infortunato Icardi ha cambiato un copione sempre più ripetitivo e sempre più banale. E' evidente anche dalle heatmap e touchmap di Eder contro il Crotone, e Icardi ad esempio contro la Roma, come i due attaccanti siano per caratteristiche completamente differenti. Icardi staziona spesso in area di rigore, è un finalizzatore che partecipa poco alla manovra e che lavora gran parte dei suoi palloni all'interno degli ultimi 20 metri di campo. Eder, invece, tende ad uscire dall'area, aiutare i compagni in fase di costruzione uscendo sulla trequarti dove tocca la maggior parte dei suoi palloni.
IL PROBLEMA: CHI RIEMPIE L'AREA? - Sia con Eder che con Icardi il gioco espresso da questa Inter è banalmente lampante ed è legato ad un gioco che tende a svilupparsi principalmente lungo le fasce e senza cambi di gioco a tutto campo (il cambio di fascia avviene spesso tramite almeno due o tre passaggi orizzontali) che costringono la difesa a slittamenti non programmati. Il problema però è che con entrambi gli attaccanti c'è un'endemica difficoltà dell'Inter a "riempire" l'area di rigore al momento del cross. L'Inter fatica ad attaccare gli spazi con i suoi centrocampisti, che non affiancano Icardi e non ne alleggeriscono la marcatura (Eder tende addirittura a scappare all'indietro per aprire gli spazi alle sue spalle), e rende sterili gran parte dei cross prodotti dai suoi esterni. E' lì che Spalletti deve lavorare e non è un caso che l'inserimento di Rafinha alle spalle della punta abbia portato più vivacità in un finale di partita già indirizzato.
@TramacEma