Inter, ecco tutta la verità su Thohir
Catastrofe ambientale, crisi di sistema, punto di non ritorno: l’Inter di Erick Thohir è di fronte a tutto questo? La risposta è no. Il presidente indonesiano, tanto incensato nei periodi di vacche grasse, è finito nuovamente nel mirino della critica. Dai debiti della società di corso Vittorio Emanuele alla distanza geografica; dalla ricerca di soci alla crisi in campionato: sono tanti i rimproveri mossi a Thohir. Ma perché tutto taceva con il primato in classifica? Indiscutibile potere dei risultati… Ma come stanno adesso le cose?
LO RACCONTA LA SUA STORIA - La novità è che non c’è nessuna novità. Le ultime dichiarazioni di Thohir: “Stiamo cercando partner in Cina”, hanno inspiegabilmente rovesciato il tavolo. Inspiegabilmente perché nulla c’è di strano o di diverso, né nelle sue asserzioni né negli atteggiamenti. La linea è sempre stata la stessa da quando Thohir si è insediato alla guida del club. Lo dice la sua storia, lo raccontano le sue esperienze pregresse e lo ha rivelato lui stesso: ovunque abbia investito, il presidente indonesiano è sempre stato accompagnato da altri soci. Mentalità da business men, che può piacere o meno, ma che inevitabilmente riduce i rischi di impresa. Stesso discorso portato avanti all’Inter, insieme a Massimo Moratti, ma senza escludere altri eventuali contribuenti.
PARTNER E SOCI - Thohir lo aveva già fatto chiaramente intendere al termine di un Cda, quando si paventava l'ingresso nel club da parte di Ernesto Pellegrini, che a mezzo stampa aveva provveduto a rilasciare diverse interviste: “Sarebbe il benvenuto”, aveva detto il tycoon. É trascorso qualche mese, Pellegrini non si è più visto né sentito. Adesso la società nerazzurra ricerca partner in Cina, perché in l’Asia rappresenta un bacino d’utenza molto denso, con un potenziale di sviluppo decisamente notevole e che potrebbe garantire al club ottimi guadagni. Dov'è la differenza rispetto al passato? Ovviamente si tratta di Partner che nel tempo potrebbero - a determinate condizioni - diventare anche soci, senza però minare le quote di maggioranza di Thohir, che al momento non intende cedere la maggioranza.
IL PERCORSO VIRTUOSO - Per quanto riguarda il rosso in bilancio, non si può certo mentire affermando che l'Inter navighi in acque tranquille. Il mercato ne è un chiaro esempio: la società di corso Vittorio Emanuele autofinanzia le entrate mediante le uscite. É stato così quest'estate e si è ripetuto a gennaio, quando è arrivato Eder a fronte della cessione di Fredy Guarin. La lente d'ingrandimento dell'Uefa è sempre vigile sulle finanze dell'Inter, che proprio per questo motivo ha intrapreso un percorso virtuoso per giungere alla data fatidica con i conti i ordine. O quanto meno con il rosso in bilancio indicato dagli organi competenti.
@ngoppejammeja