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    Inter, ecco perché Lautaro Martinez non farà la fine di Gabigol

    Inter, ecco perché Lautaro Martinez non farà la fine di Gabigol

    • Pasquale Guarro

    “Tu sei ricco e ti tirano le pietre. Non sei ricco e ti tirano le pietre”. Sarà così finché vivrai, recitava un famoso testo. Specie quando chi ti circonda è spaventato dai fantasmi del recente passato. Ad Appiano Gentile c’è ancora chi si lecca le ferite per gli arrivi di Joao Mario e Gabigol e così tra i tifosi c’è chi apprende con scetticismo e tensione l’operazione condotta dai nerazzurri per portare a Milano Lautaro Martinez, punta classe ’97 di proprietà del Racing Avellaneda. La domanda che si pongono in molti è: sarà un’altra scommessa alla Gabigol? La risposta è no, per una lunga lista di ragioni. 

    IL RIPIEGO - Intanto Gabigol non è mai stata una prima scelta ma il tentativo, da parte di Suning, di rimediare alla brutta figura fatta con Gabriel Jesus, promesso da Thohir al termine di un cda e poi accasatosi al Manchester City. All’epoca dei fatti nessun dirigente di corso Vittorio Emanuele aveva caldeggiato l’acquisto dell’ex Santos, arrivato a vestire il nerazzurro grazie (in realtà più a causa) ai fitti rapporti tra la proprietà cinese e Kia Joorabchian, che ha imbastito e concluso un’operazione che nessuno si sarebbe mai sognato di portare avanti a quei prezzi. Idem per Joao Mario. Era il periodo in cui Suning aveva lasciato carta bianca all’agente iraniano, un’era tramontata prima ancora che iniziasse. 

    STRAPPATO A SIMEONE - Per Lautaro Martinez il discorso è diverso: il giovane talento argentino è la prima scelta dell’Inter e non un ripiego. Pur di averlo, Ausilio e Sabatini hanno lavorato per sciogliere il precedente patto tra il calciatore e l’Atletico Madrid di Simeone, che aveva anticipato la concorrenza e accontentato le richieste economiche dell’attaccante. Un matrimonio annunciato e solo da celebrare, ma sull’altare si è consumato il più classico dei colpi di scena. L’Inter è andata in Argentina a prendersi quello che è il miglior talento che quella terra attualmente esprime. Non ancora pronto dal punto di vista fisico al campionato italiano, occorrerà attenderlo, ma maturerà anche sotto quel punto di vista. 

    NON È GABIGOL - Lautaro Martinez è un calciatore di spiccata personalità, un attaccante che aggredisce il pallone come se volesse prenderlo a morsi. Non ha le caratteristiche per sostenere da solo l’attacco e si affianca ad un’altra punta. Calcia bene con entrambi i piedi ed è acuto, molto acuto. Per lui, come per ogni altro, parlerà il campo, ma tra Lautaro e Gabigol la differenza è tanta. Un’ irripetibile occasione di mercato che Ausilio e Sabatini non avrebbero mai dovuto lasciarsi scappare, anche perché ad Avellaneda i nerazzurri hanno potuto contare sull’aiuto di Diego Milito. Sarebbe stato un peccato non sfruttare l’assist del “Principe”, un errore che forse si sarebbe trasformato in rimorso, viste le qualità del calciatore. Questa volta l’Inter ha fatto bene a correre il rischio, ad Ausilio e Sabatini i più sentiti complimenti.

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