Inter, ecco il peccato originale di Mancini
L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport analizza la stagione dell'Inter e giudica insufficiente il cammino dei nerazzurri in campionato. Gli uomini di Mancini partivano con l'obiettivo di qualificarsi in Champions League, tuttavia, spiega la "rosea", non è tutto da buttare:
VOTO INSUFFICIENTE - "Per giudicare la stagione dell’Inter e del suo allenatore Roberto Mancini partiamo da un dato oggettivo: l’obiettivo era l’accesso alla prossima Champions League, con tutti i benefici che questo risultato poteva portare, sia in termini di prestigio che soprattutto economici. A meno di clamorose sorprese, per carità sempre possibili, il terzo posto resterà un’incompiuta e la partita di questa sera contro la Lazio diventa importante per blindare definitivamente l’Europa League senza il rischio di passare per i preliminari. Stando così le cose il voto da assegnare ai nerazzurri al termine del campionato dovrà essere un’insufficienza piena".
IMPARARE DAGLI ERRORI - "Ciò non vuol dire, però, che tutto sia da buttare. Qualcosa di buono è stato costruito e potrà valere come pietra angolare sulla quale edificare la squadra del futuro. Mancini, da uomo intelligente qual è, avrà senz’altro fatto tesoro degli errori commessi, a cominciare dal peccato originale consumato la scorsa estate. E cioè scegliere la strada della squadra muscolare corredata da un nugolo di attaccanti esterni priva però di un vero cervello al centro del campo. Lacuna rimasta sotto traccia durante i primi mesi del campionato grazie a una dose massiccia di cinismo alimentata soprattutto da una difesa imperforabile. Ma che è venuta prepotentemente a galla quando Napoli, Roma e soprattutto la Juventus hanno cominciato a marciare su ritmi elevati. E’ in quel momento che l’Inter ha messo in mostra le sue contraddizioni tecnico-tattiche andando in crisi anche psicologicamente e dilapidando il vantaggio cospicuo che deteneva sulle rivali più accreditate per lo scudetto e la zona Champions".