Inter, e quelle nove promesse?
OTTO MESI DOPO: PAROLE AL VENTO? - Otto mesi dopo, nel momento più difficile di una stagione che nessuno, in casa Inter, pensava sarebbe stata tanto travagliata, cambio di allenatore compreso, i tifosi non chiedono più risultati. Dopo i sonori fischi che hanno fatto seguito al clamoroso e deludente 1-1 col Parma a San Siro, dopo l'allenamento della mattina di Pasqua, dopo i proclami e le minacce di Roberto Mancini (da "siamo da terzo posto" a "serve una rivoluzione"), nelle ultime nove giornate di campionato ai sostenitori nerazzurri basterebbe una cosa sola, anche al di là di una qualificazione europea che ha sempre più i contorni di una chimera: il rispetto di nove promesse fatte ad agosto.
UNA PROMESSSA PER OGNI PARTITA - Una promessa per ogni partita che manca da qui alla fine di una stagione difficilissima: dare sempre il massimo; giocare sempre con il cuore; andare avanti tutti insieme senza dipendere dal risultato; tutti aiutano tutti; lasciarsi aiutare dal proprio compagno; tutti mettono la propria qualità per la squadra; si vince, si perde, tutti si prendono la responsabilità; i problemi si risolvono insieme; non arrenderci mai". Se così non fosse, ricordando quel cartellone esposto ad agosto, sarebbe proprio il caso di rievocare l'aforisma: "Un bel tacer non fu mai scritto".