Intermania, chiediamo scusa a Koulibaly come il sindaco di Milano: 'Asamoah capitano!'
Invece lo spettacolo del boxing day (quasi 250mila spettatori negli stadi di Serie A) è stato rovinato da chi non ha ancora capito il vero significato dello sport. A partire dagli autori degli scontri fuori dallo stadio prima della partita, passando per i cori contro Napoli sul Vesuvio e per finire in bruttezza con gli ululati razzisti di parte del pubblico di San Siro contro Koulibaly. Il quale (migliore in campo fino all'espulsione per aver applaudito l'arbitro Mazzoleni) giustamente si dice "orgoglioso del colore della propria pelle. Di essere francese, senegalese e napoletano: uomo". A differenza di chi gli fa il verso della scimmia... Purtroppo allo stadio ci sono diverse persone che danno il peggio di se stesse. Siamo sicuri che, presi singolarmente, la maggior parte di chi fa cori o ululati razzisti sia brava gente. Ma per un attimo perdono la testa e si lasciano trascinare dal becerume del gruppo. Diverso il discorso per chi accoltella i propri simili causando la morte di un altro individuo: qui siamo di fronte a delinquenti senza giustificazione.
Detto ciò, il razzismo rimane un problema da non sottovalutare, da combattere con forza e al più presto. L'Inter e gli interisti, Milano e i milanesi non sono razzisti. Proprio per questo serve una presa di posizione decisa da parte dei vertici di club e città: il presidente Steven Zhang e il sindaco Beppe Sala (ieri sera in tribuna) devono condannare senza se e senza ma quanto successo durante la partita a San Siro. Chiedendo scusa a Koulibaly, al Napoli e ai napoletani. Perché il razzismo si può e si deve sconfiggere remando tutti insieme nella stessa direzione.
A proposito, il sindaco di Milano, Beppe Sala lo ha già fatto questa mattina con un bel messaggio su Facebook, annunciando che lascerà lo stadio al prossimo episodio di razzismo e proponendo all'Inter di dare la fascia da capitano ad Asamoah nella trasferta di sabato a Empoli. Perché no?