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Inter, è caccia alla talpa: tra vittime e carnefici si prospetta il delitto perfetto
OGNI MONDO È PAESE - Al numero 9 di corso Vittorio Emanuele, la trama si infittisce. Chi rimbalza con tanta padronanza da una parte all’altra della società? Ci fosse almeno un maggiordomo, tornerebbe utile per addossargli la colpa. E se invece si trattasse di un falso problema? Il calciomercato è uguale in ogni luogo, a Milano come Londra o Torino, non esistono piazze isolate dagli spifferi. Questo lo sa bene anche Spalletti, che lavora nel sistema da tanti anni e che troppe ne ha viste per lasciarsi turbare dal “magico” inchiostro che vede e prevede (a volte la magia si inceppa e partorisce quelle che Paolo Villaggio avrebbe definito c.. pazzesche).
IL DELITTO PERFETTO - Forse le mura di corso Vittorio Emanuele non ospitano vittime o carnefici, bensì un compatto nucleo di complici che interpretano il copione senza sbavatura alcuna. Ma nel frattempo Spalletti ha l’obiettivo Champions da raggiungere e scaricare pubblicamente gran parte della squadra sarebbe controproducente oltre che poco edificante. Insomma, la talpa potrebbe essere un mostro con più teste e più bocche e a stagione conclusa, ad obiettivo raggiunto (si spera), l’ispettore potrebbe chiudere il caso insabbiando ogni prova. Il delitto perfetto. Ma ciò non toglie il reale malessere di Spalletti, perchè evidentemente la frizione è un po' scappata e tutto questo sfarfallio non fa altro che rendergli maggiormente complicato il percorso. In altre circostanze, con percorsi più definiti, lo sfogo del tecnico toscano sarebbe stato più contenuto. A dare particolarmente fastidio è stata una precisa definizione utilizzata in ambito di mercato (rivoluzione), che però non è per niente campata in aria.