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    Inter, Dzeko a caccia di record: è una certezza del presente e del futuro, ma non farà come Ibrahimovic

    Inter, Dzeko a caccia di record: è una certezza del presente e del futuro, ma non farà come Ibrahimovic

    • Federico Zanon
    Importante, quasi irrinunciabile. Edin Dzeko contro il Verona ha segnato il 13esimo gol in campionato, il 17esimo stagionale. Gli obiettivi di 20 centri e dei 100 gol in Serie A, (dopo la firma all'Hellas lontano solo due lunghezze), fissati a inizio anno non sembrano essere così lontani, ma la priorità ora ce l'hanno l'Inter e i suoi traguardi da raggiungere, scudetto e Coppa Italia. Perché il bosniaco, prima di tutto, pensa alla squadra non agli interessi personali, uno dei motivi per i quali è stato voluto fortemente da Inzaghi, che raramente rinuncia a lui. I numeri non mentono, l'ex attaccante della Roma ha giocato 41 partite, ha quasi 3 mila minuti nella gambe, e nonostante la carta d'identità reciti 1986 come anno di nascita continua a dare garanzie.

    CERTEZZA - Continua a essere una risorsa, lo sarà anche il prossimo anno. Insieme a Correa, che per ragioni economiche difficilmente può essere piazzato sul mercato (è costato 31 milioni di euro e ha giocato poco in questa stagione), è infatti l'unico là davanti certo di restare. L'Inter crede in lui e sa che non sarà mai un problema, anche se Inzaghi dovesse iniziare a fare scelte diverse, per questo non è da escludere un rinnovo oltre la scadenza, giugno 2023. Per intenderci, Dzeko non è l'attaccante ingombrante alla Ibrahimovic, che quando resta fuori mugugna. Per Dzeko viene prima l'Inter, viene prima della squadra. Quella squadra che sta aiutando a vincere. 

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