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Inter, Dumfries non è Hakimi ma ha tutto per fare innamorare San Siro. E nessuno può capirlo come Inzaghi
IL RISCATTO - Un po’ quello che ha fatto Inzaghi con Dumfries, che prima di affidare all’olandese una maglia da titolare, ha atteso la quarta di campionato. Il calendario si infittisce, le energie vanno dosate e a un certo punto bisogna correre il rischio… E allora contro il Bologna di Mihajlovic è arrivato il turno di Dumfries, che in Champions contro il Real Madrid aveva lasciato qualche dubbio. Perché se è verso che l’ex Psv aveva fatto vedere le sue qualità con qualche sgasata, è altrettanto vero che alle sue spalle qualcuno si era infilato un po’ troppo agevolmente. E allora qualcuno ha un po’ storto il naso? Sarà pronto? Ma soprattutto, sarà buono?
LA SERATA GIUSTA - La risposta è arrivata contro il Bologna, pochi giorni dopo la partita di Champions. In uno Meazza tutto esaurito (considerando le limitazioni imposte dal Covid), Dumfries ha arato la fascia e distrutto chiunque provasse ad arrestare la sua corsa. Che la serata fosse quella giusta si è capito subito, perché al 6’ Dumfries aveva già confezionato il primo assist vincente per Lautaro. Da quel momento in poi, avrebbe arato la fascia su e giù per il campo, con azioni sempre pericolose, a creare superiorità dalla sua parte.
TUTTO CIÒ CHE SERVE - Insomma, il paragone con Hakimi è scomodo, ma intanto Dumfries inizia a mostrare la giusta insolenza in merito, perché sembra avere la personalità che serve a San Siro per sopravvivere: “Non credo che i tifosi abbiano dimenticato Hakimi perché ha fatto molto bene l’anno scorso, ma io sono felice di essere qui e darò il massimo per l’Inter”. Dumfries ha le idee chiare e le gambe che vanno a mille, tutto quello che serve per far innamorare nuovamente i tifosi dell’Inter.