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    Inter, Dumfries non è Hakimi ma ha tutto per fare innamorare San Siro. E nessuno può capirlo come Inzaghi

    Inter, Dumfries non è Hakimi ma ha tutto per fare innamorare San Siro. E nessuno può capirlo come Inzaghi

    • Pasquale Guarro
    Non è semplice far dimenticare chi ha acceso la passione nel cuore di un popolo intero, anzi, spesso il peso della responsabilità può piegare le spalle del malcapitato, ma Denzel Dumfries sembra essere più forte di tutto questo, forse anche perché in panchina c’è un uomo che più di tutti può capire cosa stia provando l’esterno olandese. Perché a Simone Inzaghi non è andata poi troppo diversamente, lui ha preso il posto di Antonio Conte, il comandante del gruppo che ha saputo stravincere lo scudetto spazzando via ogni concorrente. E proprio Conte, ai primi giorni di Hakimi ad Appiano, predicava calma.

    IL RISCATTO - Un po’ quello che ha fatto Inzaghi con Dumfries, che prima di affidare all’olandese una maglia da titolare, ha atteso la quarta di campionato. Il calendario si infittisce, le energie vanno dosate e a un certo punto bisogna correre il rischio… E allora contro il Bologna di Mihajlovic è arrivato il turno di Dumfries, che in Champions contro il Real Madrid aveva lasciato qualche dubbio. Perché se è verso che l’ex Psv aveva fatto vedere le sue qualità con qualche sgasata, è altrettanto vero che alle sue spalle qualcuno si era infilato un po’ troppo agevolmente. E allora qualcuno ha un po’ storto il naso? Sarà pronto? Ma soprattutto, sarà buono?

    LA SERATA GIUSTA - La risposta è arrivata contro il Bologna, pochi giorni dopo la partita di Champions. In uno Meazza tutto esaurito (considerando le limitazioni imposte dal Covid), Dumfries ha arato la fascia e distrutto chiunque provasse ad arrestare la sua corsa. Che la serata fosse quella giusta si è capito subito, perché al 6’ Dumfries aveva già confezionato il primo assist vincente per Lautaro. Da quel momento in poi, avrebbe arato la fascia su e giù per il campo, con azioni sempre pericolose, a creare superiorità dalla sua parte.

    TUTTO CIÒ CHE SERVE - Insomma, il paragone con Hakimi è scomodo, ma intanto Dumfries inizia a mostrare la giusta insolenza in merito, perché sembra avere la personalità che serve a San Siro per sopravvivere: “Non credo che i tifosi abbiano dimenticato Hakimi perché ha fatto molto bene l’anno scorso, ma io sono felice di essere qui e darò il massimo per l’Inter”. Dumfries ha le idee chiare e le gambe che vanno a mille, tutto quello che serve per far innamorare nuovamente i tifosi dell’Inter.

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