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Inter, Dumfries: 'Hakimi? Punto ai livelli di Maicon. Nessuna paura del Milan, il rigore per la Juve...'
"Il rigore causato contro la Juve è stato il momento più duro. Mi è caduto il mondo addosso: essere coinvolto in quell’episodio in una delle partite più importanti dell'anno... Ma già dal giorno dopo ho sentito l'aiuto del club e ho provato a ritrovare l'equilibrio mentale. La settimana dopo D'Ambrosio ha segnato a Empoli ed è venuto ad abbracciarmi: non mi era mai successo, è stato uno shock positivo, un'emozione. Ho capito che tutti erano dalla mia parte".
"Il gol alla Roma mi ha dato fiducia, è stata la svolta, ma non posso scordare la Supercoppa che qui mancava da tanto: il mio primo grande trofeo, in quell'atmosfera, non lo dimenticherò".
"Pesa l'eredità di Hakimi? Beh, tutti hanno visto che esterno fantastico sia e come abbia lasciato il segno. Ma, con rispetto, a me non piace parlare di eredità: non mi sento come uno che ha preso il suo posto di un altro perché i giocatori cambiano sul mercato. Ora è il mio tempo e lavorerò duro per essere all'altezza.
All'Inter ci sono stati giocatori incredibili a destra, il primo che mi viene in mente è Maicon: un esempio, vorrei avvicinarmi il più possibile ai suoi livelli".
"Di Inzaghi mi colpisce la sua determinazione, il modo passionale con cui sente le partite che non avevo mai visto. È 'dentro' il match, lo gioca, è come se corresse lui stesso con noi. Si vede che è una guida, uno che sa connettere le persone: questo ti resta dentro". "Lo scudetto? Non ci pesa essere considerati favoriti, è una bella sensazione, ma conta solo restare fissi sull'obiettivo".
"Il derby è una gara unica, si vedeva in Olanda. Ricordo il gol di Stefan nella rimonta di due anni fa. All'andata, anche se in panchina, c'era un'atmosfera pazzesca, un'elettricità diversa. Io, però, non la preparo in modo differente: provo a rimanere sempre acceso, a prescindere dalla partita".
"Chi mi spaventa del Milan? Nessuno. Ma Zlatan Ibrahimovic è un grande, non devo aggiungere nulla, però non mi piace mai parlare troppo dei rivali: ripeto, il focus siamo noi".