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    Inter, Dumfries come Correa e Bellanova: per la rivoluzione non serve un nuovo San Siro ma nuovi tifosi

    Inter, Dumfries come Correa e Bellanova: per la rivoluzione non serve un nuovo San Siro ma nuovi tifosi

    • Pasquale Guarro
    “Sta mano po’ esse fero e po’ esse piuma”, recitava il grande Mario Brega (er Principe) in Bianco, Rosso e Verdone. Un po’ come San Siro può essere paradiso e inferno, anche per i suoi stessi beniamini. Spesso non si tratta neanche di fischi, ma di un brusio di sfiducia che sa scavarti dentro, provocando danni irreversibili. Un limite ambientale, un’aorta che ossigena masochismo puro. Era successo con Correa, poi con Bellanova (uscito in lacrime), ieri sera anche con Dumfries. Due assist malamente sprecati dall’olandese hanno generato il clima di avversione, rivolto a un singolo, certo, ma respirato dall’intera squadra.

    Atteggiamento dannoso che porta solo scompensi, eppure resistente. Come se dagli spalti non capissero. O peggio, come se se ne fregassero. Un problema che una parte della tifoseria stessa prova a combattere da tempo, senza successo. Nelle difficoltà, quando la gara non si sblocca, San Siro può diventare anche questo, un mare in tempesta, dove è difficile nuotare, anche per esperti professionisti. Un mare in cui ha rischiato di affogare Dumfries, prima di riemergere con una bella boccata di ossigeno. Quell’assist (questa volta riuscito) per Lautaro, che ha riportato un po’ di calma e lucidità. E il “Toro”, sempre più leader e capitano di questa squadra, aveva capito il momento. Si era immedesimato nel compagno, respirato lo stesso clima. E quando la palla è finita in rete, l’argentino ha prodotto ancora uno scatto, questa volta non per bruciare il difensore, ma per raggiungere il compagno, abbracciarlo sotto la Curva e indicarlo a un intero stadio come il vero artefice del gol. Lautaro si è schierato accanto al suo compagno di squadra, lo ha difeso e coccolato, gli ha reso merito. 

    Si parla di nuovo San Siro, ma forse servirebbero prima nuovi tifosi. Diversi, migliori. Sicuramente più maturi. Sempre liberi di esprimere i propri sentimenti, ci mancherebbe... Ma al triplice fischio, dopo essersi spesi per intero, dopo aver sacrificato fiato e polmoni. Perché tifare, tuttavia, è sinonimo di sostenere. Lautaro ha avuto la sensibilità giusta per trattare la questione nel migliore dei modi, senza polemiche, ma con un gesto eclatante. Servirà a cambiare le cose? Volare come piume o affondare come ferro, eppure la scelta sembrerebbe semplice.

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