In pochi mesi ha fatto il salto dall'Inter Primavera alla prima squadra, si è conquistato la fiducia di Moratti e dei tifosi, è riuscito a portare l'Inter in Europa League, ma in questo inizio di stagione Andrea Stramaccioni non ha confermato le aspettative che c'erano su di lui. L'Inter va fortissima in trasferta con quattro vittorie in altrettante partite, con 10 gol fatti e nessuno subito, ma in casa, contro squadre che si chiudono e ripartono, fa enorme fatica a creare gioco e ad ottenere risultati. A San Siro infatti il piatto piange, con due sconfitte e due pareggi, entrambi raggiunti solo nel finale contro Vaslui e Rubin Kazan. Sotto accusa soprattutto la grande confusione in campo, la lontananza dei reparti ed un centrocampo che spesso si trova ad arginare l'avversario in inferiorità numerica. Il calendario impone turn over per lottare in tutte le competizioni, ma di Stramaccioni non convince nemmeno la gestione del gruppo e una formazione che fa troppo affidamento sulle giocate di Sneijder e Milito.

Impongono riflessioni anche gli atteggiamenti di Strama davanti a microfoni e taccuini. A volte cerca di essere troppo un personaggio, che recita pateticamente la parte di nuovo Mourinho, senza possederne carisma ed esperienza. La gestione della querelle con Mondonico che con "provinciale" voleva solo fare un complimento all'Inter, ha sorpreso tutti, anche Moratti. Stramaccioni senza alcun dubbio è un allenatore di talento, con qualità tecniche da predestinato, ma il campo dice che ancora non merita di stare sul piedistallo.