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Inter, il mistero del gruppo cinese e il nuovo assetto del club. Moratti resiste
Forse le sue parole sono state sottovalutate o comunque non gli è stato attribuito il giusto valore: “Se voglio cedere le mie quote? Assolutamente no, da parte mia c’è l’intenzione di andare avanti e vedere di rinforzare la società sotto il profilo dell’accordo tra gli azionisti”. Così parlò Massimo Moratti nei giorni scorsi. Parole che possono significare tutto e niente, in pieno stile Moratti, ma che aprono diverse strade e che non permettono di escludere scenario alcuno. Ad oggi c’è incertezza sul gruppo cinese che vuole investire nelle quote nerazzurre: sono soci portati da Pirelli o figli della ricerca prodotta da Goldman Sachs? Questo il primo interrogativo da porsi, perché dalla risposta a questa domanda dipenderebbe il futuro della società di corso Vittorio Emanuele.
DECOLLO FATICOSO - Il progetto di Thohir richiede più tempo del previsto per rientrare nell’investimento e far quadrare i conti. Al momento solo un duro lavoro di autofinanziamento e pochi sponsor all’orizzonte, nonostante siano giunti dall’estero alcuni professionisti del settore, che ad oggi non hanno cambiato assolutamente le cose. Il presidente indonesiano non vuole e non potrebbe vendere a questo punto, visto che nessun imprenditore che si rispetti esce di scena dopo un corposo investimento ed un rosso non indifferente a bilancio. Prima occorre risanare, da qui l’idea di rivolgersi a Goldman Sachs per cercare nuovi soci. Qualcuno che sostenga con fresche liquidità le alte spese del club, che anche quest’anno potrebbe dover fare a meno dei ricavi Champions. Se il gruppo cinese chiamato in causa fosse quello trovato da Goldman Sachs, allora Thohir continuerebbe a mantenere la maggioranza, almeno per il momento, con Moratti ancora possessore del suo 30% di quote.
SINERGIA MORATTI-PIRELLI - Diverso il discorso se il gruppo cinese fosse stato presentato da Pirelli, da sempre - nella persona di Marco Tronchetti Provera - vicinissima alla famiglia Moratti. In questo caso le quote di Thohir si potrebbero ridurre drasticamente, anche fino al 40%. Il presidente indonesiano rimarrebbe azionista di maggioranza, ma di fatto la sinergia tra il nuovo gruppo entrante e la famiglia Moratti eserciterebbe un potere maggiore. E così si spiegherebbe quella frase di pochi giorni fa: “C’è da parte mia l’intenzione di andare avanti e rinforzare la società…”. Ad oggi il discorso è aperto e nei prossimi giorni potrebbe esser fatta maggiore chiarezza.
DECOLLO FATICOSO - Il progetto di Thohir richiede più tempo del previsto per rientrare nell’investimento e far quadrare i conti. Al momento solo un duro lavoro di autofinanziamento e pochi sponsor all’orizzonte, nonostante siano giunti dall’estero alcuni professionisti del settore, che ad oggi non hanno cambiato assolutamente le cose. Il presidente indonesiano non vuole e non potrebbe vendere a questo punto, visto che nessun imprenditore che si rispetti esce di scena dopo un corposo investimento ed un rosso non indifferente a bilancio. Prima occorre risanare, da qui l’idea di rivolgersi a Goldman Sachs per cercare nuovi soci. Qualcuno che sostenga con fresche liquidità le alte spese del club, che anche quest’anno potrebbe dover fare a meno dei ricavi Champions. Se il gruppo cinese chiamato in causa fosse quello trovato da Goldman Sachs, allora Thohir continuerebbe a mantenere la maggioranza, almeno per il momento, con Moratti ancora possessore del suo 30% di quote.
SINERGIA MORATTI-PIRELLI - Diverso il discorso se il gruppo cinese fosse stato presentato da Pirelli, da sempre - nella persona di Marco Tronchetti Provera - vicinissima alla famiglia Moratti. In questo caso le quote di Thohir si potrebbero ridurre drasticamente, anche fino al 40%. Il presidente indonesiano rimarrebbe azionista di maggioranza, ma di fatto la sinergia tra il nuovo gruppo entrante e la famiglia Moratti eserciterebbe un potere maggiore. E così si spiegherebbe quella frase di pochi giorni fa: “C’è da parte mia l’intenzione di andare avanti e rinforzare la società…”. Ad oggi il discorso è aperto e nei prossimi giorni potrebbe esser fatta maggiore chiarezza.