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Inter, dov'è finito Zhang? Debiti e misteri, il presidente non si vede più
Eppure Zhang sapeva parlare, amava farlo con continuità, esaltando il potere economico dell’azienda che fa capo al padre: “Riusciremo a schiacciare tutti quanti, sia in campo che fuori: l'obiettivo deve essere tornare a parlare di titoli e ambire alla vittoria". Discreta arroganza, possono permetterselo, si diceva... Poi il Covid e i diktat del Governo cinese li hanno chiamati in ritirata, provvisoria o definitiva si capirà. Cercano soci, lo fanno a distanza di un comunicato che pochi giorni dopo si sarebbe autodistrutto, mostrando tutte le incongruenze di una proprietà che pochi mesi prima proiettava Messi sui muri e prometteva Tonali vestendolo di nerazzurro. Abbiamo provato a chiedere spiegazioni anche di questo, qualcuno ci ha risposto che da quelle parti vivono diversamente certe cose, ci scherzano su e ci danno meno peso... In Italia si chiama invece brutta figura, volendo edulcorare il concetto.
Ma torniamo alla prima domanda: dov’è Zhang? Perché non parla? Quale è il motivo della sua sparizione? Perché ha lasciato l’Inter in crisi economica volando a migliaia di chilometri di distanza? Perché ad oggi non si conosce la data del suo rientro e perché non manifesta la stessa audacia dei bei tempi? Divenuto presidente dell’Inter a 25 anni, qualcuno aveva urlato al miracolo, ne aveva celebrato il mito. Quanto sbagliavano. Non era pronto e non lo è tuttora, nonostante si siano impegnati moltissimo a camuffarne le lacune. Adesso l’Inter ha bisogno di una voce credibile e rassicurante, l’occhio del padrone ingrassa il cavallo, ma di fatto è proprio un nuovo proprietario che l’Inter sta cercando.