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    Inter, dopo il Verona nessun confronto con l’AIA: la parola d’ordine è abbassare i toni su arbitri e VAR

    Inter, dopo il Verona nessun confronto con l’AIA: la parola d’ordine è abbassare i toni su arbitri e VAR

    • Pasquale Guarro
    Non si placano le polemiche successive agli episodi arbitrali che hanno visto coinvolto il direttore di gara, Michael Fabbri, è un po’ come se Inter-Verona non fosse mai finita, considerando strascichi e veleni che si porta dietro al giorno successivo. La bomba l’ha fatta esplodere Sean Sogliano presentandosi a fine partita ai microfoni delle varie tv e facendo riferimento a un disegno architettato a dovere da chi gestisce cose ben al di sopra del Var. Come se non si trattasse di un semplice errore ma di una manovra volta a favorire qualcuno, in questi caso i neroazzurri. Parole dure che non sono state per niente apprezzate dall’Inter, così come non sono stati apprezzati alcuni commenti sbilanciati dei vari analisti di moviola. In Viale della Liberazione nessuno si sente carnefice sebbene si riconosca il chiaro intervento falloso di Bastoni. Anche perché ci sarebbe un altro episodio arbitrale che invece avrebbe portato all’annullamento di un goal del Verona, quello dell’1-1, per fallo di Magnani su Arnautovic. Questioni di campo che l’Inter ha già accettato in silenzio in passato, come accaduto a Bergamo sul nettissimo fallo di Lookman su Dimarco. Qualcuno ha addirittura parlato di un confronto tra i vertici AIA e la dirigenza del Verona in presenza di Marotta nella pancia di San Siro, questione immediatamente smentita dal club nerazzurro.

    L’Inter si tiene ben distante da polemiche e veleni, la posizione dei nerazzurri in merito alle vicende arbitrali è sempre rimasta coerente. Lo stesso Inzaghi, che in passato si era spesso lasciato andare al commento di alcuni episodi, ha da tempo sposato una linea diversa. Inter-Verona, per il club di Viale della Liberazione, non è solo la partita del fallo di Bastoni su Duda ma anche quella  dell’intervento irregolare di Magnani su Arnautovic e della caduta un po’ troppo accentuata dello stesso difensore su un tocco leggerissimo di Darmian che ha causato il calcio di rigore in favore del Verona, decretato al minuto 100, e poi sbagliato da Henry. Mentre l’Italia calcistica urla allo scandalo, l’Inter cerca di abbassare i toni mantenendo lo stesso atteggiamento di sempre.

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