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Inter disintegrata, il pari col Barcellona allarme ignorato: Spalletti sbaglia tutto
L’Atalanta disintegra l’Inter (4-1) che torna ad essere una squadra meno che normale e Spalletti un allenatore da discutere. Forse i sette successi consecutivi in campionato hanno fatto credere a qualcuno di essere più bravo di quanto realmente non sia. Forse la energie spese in Champions con il Barcellona sono state superiori al previsto. O, forse, questa volta e più semplicemente, non è bastato Handanovic che pure, nel primo tempo di Bergamo, ha parato tutto. Sinceramente, invece dell’immeritato 1-1, già con il Barcellona sarebbe potuta arrivare una sconfitta tanto fragorosa. E’ venuta cinque giorni dopo, contro una squadra meno forte dei catalani, ma che ha corsa e qualità, concentrazione e determinazione, forza e agilità.
Per uscire dal generico giornalistico, l’Atalanta è stata capace di cose che l’Inter attuale può solo sognare: essere in superiorità numerica in molte zone del campo, accettare l’uno contro uno in difesa, attaccare con almeno quattro uomini, segnare da palla inattiva. La quarta vittoria consecutiva coincide con la migliore partita degli uomini di Gasperini che adesso sono in piena zona Europa League. L’Inter di Bergamo (terza sconfitta in campionato) è stato di gran lunga la peggiore e, in attesa di Milan-Juve, si è fatta staccare di tre punti dal Napoli. Spalletti è colpevole per non avere tenuta alta la tensione e per aver realizzato meno turnover del previsto: insieme a Gagliardini, peraltro pessimo, avrebbe dovuto insistere con Joao Mario, mentre non avrei tolto de Vrji per Miranda. Nel suo 4-3-3 meglio sarebbe stato inserire Candreva anziché Politano e Perisic avrebbe bisogno di un turno di riposo (con l’Atalanta non si è visto).
Inter inesistente fin da subito e Atalanta che colleziona occasioni in serie. Tra il 4’ e il 45’ del primo tempo, Handanovic salva quattro volte: su Zapata (4’), Ilicic (13’ e 44’) e Toloi (45’). Una volta viene aiutato dal palo (11’, cross di Papu Gomez con D’Ambrosio che colpisce il legno della propria porta), un’altra (22’) è graziato da Ilicic che finisce contro il montante su assist di Zapata. Il portiere dell’Inter cede, invece, al 9’ quando Gosens da sinistra mette, a pelo d’erba, sul secondo palo, dove Hateboer infila in scivolata. L’Atalanta è debordante sugli esterni perché l’Inter proprio lì è carente. E’ vero che Gosens e Hateboer sono superiori a D’Ambrosio e Asamoah, ma è altrettanto vero che i due terzini interisti non vengono mai aiutati da Politano e Perisic. Spesso, anzi, quello di raddoppiare è un compito che impegna i mediani (Vecino e Gagliardini) con la conseguenza di sguarnire il centrocampo, dove l’Atalanta - dotata di un’impressionante condizione fisica - arriva prima sulla palla, vincendo tutti i contrasti.Nel primo tempo l’Inter tira due volte verso la porta (con Perisic di testa e Brozovic di sinistro), entrambe fuori. Spalletti va al riposo con un solo gol al passivo, ma il risultato giusto sarebbe almeno un rotondo 3-0.
Dopo venti secondi della ripresa, l’Inter, con Borja Valero al posto di Vecino (ammonito), ha l’occasione di raddrizzare una partita nella quale sta naufragando. Berisha liscia un rinvio con i piedi, la palla si impenna in area tra Politano e Mancini, sbatte del tutto casualmente sulla mano dell’atalantino che, tra l’altro, è vicinissimo all’avversario e l’arbitro Maresca concede un rigore molto più che dubbio. La Var non interviene perché la revisione del protocollo ha portato ad escludere intromissioni nei casi in cui viga la discrezionalità dell’arbitro. Icardi trasforma e la partita sembra girare, sia perché l’Atalanta ha corso molto, sia perché l’Inter non potrebbe fare peggio di come ha giocato il primo tempo. Invece… Al 54’ si infortuna Toloi ed entra Castagne (56’), che va sull’esterno con Hateboer centrale. L’Inter non alza il ritmo e sembra controllare, ogni tanto l’Atalanta si fa vedere e al 62’ Mancini, in progressione solitaria, conquista una punizione sulla trequarti. Ilicic, da sinistra gliela mette sulla testa e l’Atalanta torna avanti con uno dei suoi difensori centrali (Mancini è al terzo gol consecutivo in campionato). Nell’occasione male Skriniar che presidia, ma si fa anticipare. Spalletti toglie Politano per Keita (66’) che va a sinistra con Perisic a destra, anche se nel finale accadrà il contrario. Al 71’ altri due cambi: Pasalic per Zapata (Atalanta) e Vrsaliko per MIranda (Inter) con D’Ambrosio difensore centrale.
L’Inter non ha una reazione proporzionata alla situazione, l’Atalanta palleggia nonostante il terreno fradicio. Tra l’88’ e il 94’, l’Inter tracolla in modo clamoroso. Dijmsiti, ancora di testa e ancora da punizione di Ilicic, sempre da sinistra, batte Icardi sullo smarcamento e fa 3-1. Brozovic viene espulso per un doppio giallo (fallo su Ilicic). Papu segna il quarto gol con un tiro a giro di rara potenza e precisione. L’Inter è in ginocchio e chi, come me, l’aveva già proclamata anti-Juve al posto del Napoli dovrà forse rivedere il pronostico. Tuttavia chi mi conosce sa che defletto dalle mie convinzioni solo a risultato acquisito e non è ancora questo il caso. L’Inter può tornare in alto e perfino infastidire la capolista (tra poco lo scontro diretto) se non perde concentrazione e reattività. Spalletti deve prevedere le trappole e quella di Bergamo era una trasferta tanto breve quanto rischiosa. E’ vero che gli mancava Nainggolan, ma questa volta non c’era la squadra. E l’allenatore non può essere immune da una colpa così grave.
ATALANTA-INTER 4-1, IL TABELLINO
Marcatori: 9' p.t. Hateboer (A), 2' s.t. Icardi (I), 17' s.t. Mancini (I), 43' s.t. Djimsiti (A), 47' s.t. Gomez (A)
Assist: 9' p.t. Gosens (A), 17' s.t. Ilicic (A), 43' s.t. Ilicic (A), 47' s.t. de Roon (A)
Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi (11' s.t. Castagne), Djimsiti, Mancini; Hateboer, de Roon, Freuler, Gosens; Gomez; Iličić, Zapata (26' s.t. Pasalic). All. Gasperini.
Inter (4-3-2-1): Handanovic; D'Ambrosio, Miranda (26' s.t. Vrsaljko), Skriniar, Asamoah; Gagliardini, Brozovic, Vecino (1' s.t. Borja Valero); Politano (21' s.t. Keita), Perišić; Icardi. All. Spalletti.
Arbitro: Maresca di Napoli (Schenone, Mondin; Mariani)
Ammoniti: 25' p.t. Vecino (I), 35' p.t. Brozovic (I), 41' p.t. Skriniar (I), 24' s.t. Hateboer (A), 30' s.t. Gagliardini (I), 33' s.t. de Roon (A), 34' s.t. Gomez (A)
Espulsi: 46' s.t. Brozovic (I)
Per uscire dal generico giornalistico, l’Atalanta è stata capace di cose che l’Inter attuale può solo sognare: essere in superiorità numerica in molte zone del campo, accettare l’uno contro uno in difesa, attaccare con almeno quattro uomini, segnare da palla inattiva. La quarta vittoria consecutiva coincide con la migliore partita degli uomini di Gasperini che adesso sono in piena zona Europa League. L’Inter di Bergamo (terza sconfitta in campionato) è stato di gran lunga la peggiore e, in attesa di Milan-Juve, si è fatta staccare di tre punti dal Napoli. Spalletti è colpevole per non avere tenuta alta la tensione e per aver realizzato meno turnover del previsto: insieme a Gagliardini, peraltro pessimo, avrebbe dovuto insistere con Joao Mario, mentre non avrei tolto de Vrji per Miranda. Nel suo 4-3-3 meglio sarebbe stato inserire Candreva anziché Politano e Perisic avrebbe bisogno di un turno di riposo (con l’Atalanta non si è visto).
Inter inesistente fin da subito e Atalanta che colleziona occasioni in serie. Tra il 4’ e il 45’ del primo tempo, Handanovic salva quattro volte: su Zapata (4’), Ilicic (13’ e 44’) e Toloi (45’). Una volta viene aiutato dal palo (11’, cross di Papu Gomez con D’Ambrosio che colpisce il legno della propria porta), un’altra (22’) è graziato da Ilicic che finisce contro il montante su assist di Zapata. Il portiere dell’Inter cede, invece, al 9’ quando Gosens da sinistra mette, a pelo d’erba, sul secondo palo, dove Hateboer infila in scivolata. L’Atalanta è debordante sugli esterni perché l’Inter proprio lì è carente. E’ vero che Gosens e Hateboer sono superiori a D’Ambrosio e Asamoah, ma è altrettanto vero che i due terzini interisti non vengono mai aiutati da Politano e Perisic. Spesso, anzi, quello di raddoppiare è un compito che impegna i mediani (Vecino e Gagliardini) con la conseguenza di sguarnire il centrocampo, dove l’Atalanta - dotata di un’impressionante condizione fisica - arriva prima sulla palla, vincendo tutti i contrasti.Nel primo tempo l’Inter tira due volte verso la porta (con Perisic di testa e Brozovic di sinistro), entrambe fuori. Spalletti va al riposo con un solo gol al passivo, ma il risultato giusto sarebbe almeno un rotondo 3-0.
Dopo venti secondi della ripresa, l’Inter, con Borja Valero al posto di Vecino (ammonito), ha l’occasione di raddrizzare una partita nella quale sta naufragando. Berisha liscia un rinvio con i piedi, la palla si impenna in area tra Politano e Mancini, sbatte del tutto casualmente sulla mano dell’atalantino che, tra l’altro, è vicinissimo all’avversario e l’arbitro Maresca concede un rigore molto più che dubbio. La Var non interviene perché la revisione del protocollo ha portato ad escludere intromissioni nei casi in cui viga la discrezionalità dell’arbitro. Icardi trasforma e la partita sembra girare, sia perché l’Atalanta ha corso molto, sia perché l’Inter non potrebbe fare peggio di come ha giocato il primo tempo. Invece… Al 54’ si infortuna Toloi ed entra Castagne (56’), che va sull’esterno con Hateboer centrale. L’Inter non alza il ritmo e sembra controllare, ogni tanto l’Atalanta si fa vedere e al 62’ Mancini, in progressione solitaria, conquista una punizione sulla trequarti. Ilicic, da sinistra gliela mette sulla testa e l’Atalanta torna avanti con uno dei suoi difensori centrali (Mancini è al terzo gol consecutivo in campionato). Nell’occasione male Skriniar che presidia, ma si fa anticipare. Spalletti toglie Politano per Keita (66’) che va a sinistra con Perisic a destra, anche se nel finale accadrà il contrario. Al 71’ altri due cambi: Pasalic per Zapata (Atalanta) e Vrsaliko per MIranda (Inter) con D’Ambrosio difensore centrale.
L’Inter non ha una reazione proporzionata alla situazione, l’Atalanta palleggia nonostante il terreno fradicio. Tra l’88’ e il 94’, l’Inter tracolla in modo clamoroso. Dijmsiti, ancora di testa e ancora da punizione di Ilicic, sempre da sinistra, batte Icardi sullo smarcamento e fa 3-1. Brozovic viene espulso per un doppio giallo (fallo su Ilicic). Papu segna il quarto gol con un tiro a giro di rara potenza e precisione. L’Inter è in ginocchio e chi, come me, l’aveva già proclamata anti-Juve al posto del Napoli dovrà forse rivedere il pronostico. Tuttavia chi mi conosce sa che defletto dalle mie convinzioni solo a risultato acquisito e non è ancora questo il caso. L’Inter può tornare in alto e perfino infastidire la capolista (tra poco lo scontro diretto) se non perde concentrazione e reattività. Spalletti deve prevedere le trappole e quella di Bergamo era una trasferta tanto breve quanto rischiosa. E’ vero che gli mancava Nainggolan, ma questa volta non c’era la squadra. E l’allenatore non può essere immune da una colpa così grave.
ATALANTA-INTER 4-1, IL TABELLINO
Marcatori: 9' p.t. Hateboer (A), 2' s.t. Icardi (I), 17' s.t. Mancini (I), 43' s.t. Djimsiti (A), 47' s.t. Gomez (A)
Assist: 9' p.t. Gosens (A), 17' s.t. Ilicic (A), 43' s.t. Ilicic (A), 47' s.t. de Roon (A)
Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi (11' s.t. Castagne), Djimsiti, Mancini; Hateboer, de Roon, Freuler, Gosens; Gomez; Iličić, Zapata (26' s.t. Pasalic). All. Gasperini.
Inter (4-3-2-1): Handanovic; D'Ambrosio, Miranda (26' s.t. Vrsaljko), Skriniar, Asamoah; Gagliardini, Brozovic, Vecino (1' s.t. Borja Valero); Politano (21' s.t. Keita), Perišić; Icardi. All. Spalletti.
Arbitro: Maresca di Napoli (Schenone, Mondin; Mariani)
Ammoniti: 25' p.t. Vecino (I), 35' p.t. Brozovic (I), 41' p.t. Skriniar (I), 24' s.t. Hateboer (A), 30' s.t. Gagliardini (I), 33' s.t. de Roon (A), 34' s.t. Gomez (A)
Espulsi: 46' s.t. Brozovic (I)