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    Inter, dilemma Carboni: venderlo o non venderlo, è questo il problema

    Inter, dilemma Carboni: venderlo o non venderlo, è questo il problema

    • Pasquale Guarro
    Il bivio è di quelli decisivi, da una parte un posto al sole e dall’altra un burrone: non si deve sbagliare! È vero, parliamo pur sempre di calcio e la divisione non può essere così netta, ma quando tra i muri di viale della Liberazione rimbalza il nome di Valentin Carboni, si genera sempre un po’ di ansia da prestazione. Cosa fare con il suo cartellino? La domanda è inevasa, ma il paradosso è che nonostante la risposta sembrerebbe banale, l’Inter, per una serie di motivi, non è ancora in grado di darsi un responso definitivo sul futuro del classe 2005. Il talento non è in discussione, Carboni sembra averne da vendere. Quella che ancora manca è la maturazione tattica, ma come pretenderla da un ragazzo della sua età? E allora il primo punto cardine è già chiarissimo: in questo momento la cosa più importante per Valentin è giocare con continuità in una squadra che possa mettere in risalto le sue qualità. E la domanda sorge spontanea come un ruscello in altura: questa squadra può essere l’Inter? Difficile, almeno per un paio di ragioni: il 3-5-2, poco idoneo alle sue caratteristiche; la presenza di Inzaghi, che probabilmente non gli offrirebbe lo spazio di cui ha bisogno. E allora ecco che si rende necessario trovare una soluzione in prestito, ma cosa si fa se in viale delle Liberazione dovesse arrivare un’offerta da 25-30 milioni?

    L’AMLETO - È questo l’interrogativo che spaventa l’Inter, anche perché Ausilio sa già che, a prescindere da tutto, la prossima estate dovrà ricavare qualcosa dal mercato. E così Carboni diventa un dilemma shakespeariano: “Venderlo o non venderlo, è questo il problema”. Ma venderlo con la possibilità di riacquistarlo, esattamente come accaduto con Fabbian? Ottima idea, ma di non semplice attuazione, visto il già elevato costo del cartellino di Carboni. E allora si ritorna al punto di partenza, con dubbi e paure annesse. Ma anche con la quasi certezza che alcuni assalti sono complicati da respingere. E allora chissà che non si renderà necessario un confronto dirigenza allenatore per prendere in esame il caso specifico, visto che Carboni rischia di diventare una patata bollente: dovesse andare a fare bene altrove, chi se ne prenderà la responsabilità? All’Inter si parla tanto di esigenza quinta punta e si fa il nome di Gudmundsson, calciatore islandese che il Genoa valuta 30 milioni di euro. E allora al già lunghissimo treno di domande si attacca un ulteriore vagone: conviene mettere sul piatto quei soldi o meglio dare fiducia a un giovane del proprio vivaio? In viale della Liberazione c’è tanto materiale su cui riflettere…

     

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