ANSA
Inter di fronte all'ultimo step: a Conte servirebbe il coraggio di Mourinho
PANCHINA PIATTA - Mossa che ieri ci saremmo aspettati anche da Conte, dato che al minuto 57 arrivavano segnali molto incoraggianti da San Siro, con l’Atalanta in pieno dominio sul Milan e davanti di due gol. Trenta minuti abbondanti per assediare l’Udinese anche ricorrendo ai cambi, magari inserendo Sanchez dietro le due punte. Niente da fare, il cileno ha preso il posto di Lautaro. Dalla panchina non è arrivato alcun grido di battaglia, nessun segnale per “scatenare l’inferno”, semmai un richiamo all’attenzione e all’equilibrio. Ma se Conte non ha rischiato ieri che avrebbe potuto vincere il titolo di campione d’inverno, quando lo farà?
NIENTE DA PERDERE - La sua squadra ha ormai assimilato i codici giusti, ma all’Inter che quasi sempre in campionato domina l’avversario manca l’ultimo step: la voglia e la consapevolezza di dover vincere per forza quando chi è davanti rallenta. Più cicala e meno formica, perché si vince soprattutto quando capisci che non hai niente da perdere. E invece l’Inter di Conte a volte ragiona più del necessario, troppo analitica e poco di cuore. A Conte serve più coraggio, altrimenti sarà difficile far capire ai suoi come sentire l’odore del sangue.
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