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    Inter desolante nei numeri e nel gioco: o arriva quarta o vince la Champions, altrimenti Zhang deve venderla

    Inter desolante nei numeri e nel gioco: o arriva quarta o vince la Champions, altrimenti Zhang deve venderla

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    L’Inter è sempre più fuori. Prima di tutto da un comportamento lineare e coerente. Ma, soprattutto, dalla zona Champions. Ieri notte, vincendo, avrebbe potuto superare il Milan, fermato a Bologna, invece è riuscita a perdere in casa con il Monza (che, tra andata e ritorno, le ha tolto cinque punti) e a rimanere dov’era (quinta), con l’Atalanta alle calcagna (lunedì, se vince a Firenze, la raggiunge).

    Ora, anche se l’amarezza è tanta, nulla è perduto. Il Milan, quarto, è ad appena due punti, ma se non si colgono occasioni come quella con il Monza, con chi sperare di fare punti, avendo assai presumibilmente, una Champions da portare fino in fondo?

    Il nodo gordiano diventerà sempre più intricato: campionato, Champions o entrambe?

    Simone Inzaghi, avvantaggiato dal 2-0 di Lisbona sul Benfica, aveva pensato che contro il Monza il turnover sarebbe stato ragionato, ma non massiccio. In pratica della formazione titolare mancavano Acerbi (entrato dopo appena 5 minuti della ripresa per un infortunio a De Vrij), Brozovic (che a 20 minuti dalla fine ha preso il posto di Asllani), Dimarco e Lautaro Martinez (anche lui in campo al 70’ per Correa). Skriniar, si sa, oltre che già con la testa a Parigi, soffre ancora di schiena. Insomma l’allenatore dell’Inter, forse perché poteva permetterselo, visto come era andata a Lisbona, forse perché sentiva aria di sorpasso al Milan, non ha fatto come Pioli a Bologna e Spalletti contro il Verona. Il tecnico del MIlan, sbagliando di grosso, ha schierato un solo titrolare (il portiere Maignan). Spalletti, puntando tutto sullo scontro di martedì in Coppa, ha pensato bene di mettere in campo il Napoli delle riserve.

    Inzaghi no, sette erano titolari e con quella struttura l’Inter avrebbe dovuto vincere senza faticare troppo. Invece non solo non è andata così (nel primo tempo solo una conclusione di Correa, deviata da Di Gregorio, e niente altro), ma il Monza, per nulla sottomesso, si è fatto vedere prima in ripartenza con Colpani e Caprari, subentrato a Sensi (infortunato), poi con un colpo di testa di Izzo da calcio d’angolo. 

    Doveva essere un’avvisaglia, invece non è stata colta. E’ vero che il gol decisivo è arrivato a tredici minuti dalla fine della partita, ma è altrettanto vero che il modo è stato lo stesso: calcio d’angolo, questa volta eseguito da Ciurria, Caldirola parte da fuori area, elude Bastoni (colpevolissimo) e schiaccia in rete.

    Sia prima che dopo, per la verità, l’Inter ci ha provato (e ci mancherebbe pure che non l’avesse fatto), ma tanto Lukaku di testa (cross corto di Acerbi), quanto Lautaro (tiro forte dopo grande smarcamento in area) hanno trovato sulla loro strada Di Gregorio, un portiere serio e affidabile. Nulla avrebbe potuto sugli estremi tentativi (eravamo in pieno recupero) di Lautaro e Dzeko, però il pallone è finito fuori.  

    Tatticamente è stata una bella sfida e, anche se Inzaghi ha cambiato solo negli ultimi 10 minuti (con l’ingresso di Dzeko è passato al 4-3-3), Palladino aveva inserito Machin e Birindelli per chiudere l’Inter sugli esterni. Mosse di un tecnico che legge la partita in maniera adeguata e migliora la squadra con i cambi (giusto mettere anche Marlon e Valoti nel finale). 

    Il Monza è una buona squadra che ci prova con tutte. Se all’Inter ha portato via cinque punti, alla Juve ne ha presi addirittura sei. La sua partita è stata prevalentemente di ripartenza e, al di là del gol, un altro paio di situazioni se le è sapute creare (tiro di dieci centimetri sopra la traversa di Dany Mota). Il bello è che Palladino fa attaccare i suoi per linee interne, dopo avere del tutto espropriato lo spazio agli avversari: ma in area, o a ridosso di essa, il Monza arriva con cinque uomini.

    L’Inter di campionato è desolante nei numeri e nel gioco. Ha fatto un punto in quattro partite, zero gol nelle tre sconfitte casalinghe. Fortuna che c’è la Champions, ma se deve sottrarre così tante energie e non conferire nemmeno una spruzzata d’entusiasmo per la serie A, allora tutto rischia di  diventare vano. Grazie al pareggio del Milan, la zona Champions non è ancora stata buttata. Ma delle due l’una: o l’Inter arriva almeno quarta o deve vincere la Champions. In caso contrario, Zhang deve accettare di vendere. Sempre che ci sia davvero qualcuno disposto a investire più di un miliardo di euro in un club del campionato italiano.      

    IL TABELLINO 

    Inter - Monza: 0-1

    Marcatori: 33’ s.t. Caldirola 

    Assist: 33’ s.t. Ciurria 

    Inter: Onana; Darmian (dal 36’ s.t. Dzeko), de Vrij (dal 6’ s.t. Acerbi), Bastoni; Dumfries, Barella, Asllani (dal 26’ s.t. Brozovic), Mkhitaryan (dal 26’ s.t. Calhanoglu), Gosens; Correa (dal 26’ s.t. Lautaro), Lukaku. 

    Monza: Di Gregorio; Izzo (dal 40’ s.t. Marlon), Mari, Caldirola; Ciurria, Pessina, Rovella (dal 14’ s.t. Machin), Carlos

    Augusto; Colpani (dal 14’ s.t. Birindelli), Sensi (Dal 29’ Caprari); Dany Mota (dal 40’ s.t. Dany Mota). 

    Ammoniti: Izzo, Mkhitaryan, Brozovic, Caprari

    Espulsi: 

    Arbitro: Luca Pairetto 




        

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