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Inter, cosa cambia per Suning con il crollo di Evergrande
SUNING IN PICCHIATA - Secondo quanto riportato da Repubblica fin dallo scoppio della pandemia Covid la contrazione dei ricavi di Suning.com è stata gravissima. La primcipale azienda del gruppo lo scorso maggio ha reso noti i risultati di bilancio chiuso con un rosso da 2,1 miliardi di euro, in miglioramento rispetto ai 5,5 milardi di debito del 2021 alla ripresa post-Covid ma che ha eroso il patrimonio della holding dai 33 miliardi del 202 ai 9,4 miliardi dell'anno scorso. E nel 2021 Suning ha anche scelto di rinunciare al rimborso del credito nei confronti di Evergrande da 2,6 miliardi.
I RAPPORTI FRA AZIENDE - Oggi più che mai quindi Suning è sempre più lontano dall'Inter, diventata più che altro un asset privato della famiglia Zhang. Rimane attivo soltanto il naming rights del centro sportivo della Pinetina, ma anche quel contratto è in realtà scaduto nel 2021 e mai rinnovato. Great Horizon è la società lussemburghese in cui sono contenute le azioni dell'Inter date tra l'altro in pegno al fondo Oaktree, ma questa nuova holding creata ad hoc non ha legami con il gruppo Suning, bensì solo con gli Zhang che in Suning sono ancora presenti, ma non più come soci di maggioranza e comunque non più come primi azionisti. Non ci sarà quindi Suning nel futuro del club nerazzurro, ma potrebbe presto non esserci neanche la stessa proprietà cinese. Il prestito di Oaktree dovrà essere rimborsato entro giugno 2024 e in nove mesi anche per gli stessi Zhang è impensabile riuscire a trovare i fondi necessari (a meno di una rinegoziazione o rifinanziamento del prestito) per sistemare la situazione dell'Inter