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Inter, Conte: 'Lukaku convocato. Sensi? Da tempo provo qualcosa per dargli continuità, ma non funziona'
Come arriva l’Inter a questa sfida?
“È la settima partita in venti giorni, ci arriviamo come ci arrivano gli altri. C’è stanchezza ma abbiamo voglia di fare una buona partita facendo i giusti calcoli capendo chi è più meno stanco per gestire questo tipo di situazioni”.
Com’è l’umore nello spogliatoio dopo la trasferta di Madrid?
“L'umore è come deve essere”.
Porterà Lukaku a Bergamo?
“Oggi si è allenato con noi e probabilmente sarà tra i convocati”.
L'anno scorso avete affrontato e battuto l'Atalanta, cosa vi manca per essere di nuovo quella squadra?
“L’anno scorso ci sono state molte partite in cui abbiamo fatto bene. Poi adesso è normale che ci si ricorda del risultato dello scorso anno. Affrontarli non è mai semplice, Gasperini è un ottimo allenatore e negli anni gli ha dato credibilità. Offrono sempre grande pressione sul portatore, per uscire indenni serve una grande gara”.
È preoccupato dal discorso classifica?
“Noi dobbiamo fare il nostro percorso, se meritiamo è giusto vincere e la classifica migliora. Se non meritiamo è giusto stare più in basso in classifica. Dipende da quello che faremo”.
Domani preferirebbe una vittoria con brutto gioco o un’atra bella prestazione senza punti?
“Di solito le belle prestazioni portano i tre punti, non posso pensare di giocare male per vincere. Se giochi bene ottieni risultati”.
Nelle grandi sfide vi è mancato poco per fare risultato, come potete raggiungere quel poco? “Per adesso manca quel poco, quello che dobbiamo fare è lavorare sono, ancora di più, per annullare quel poco. Ma quel poco è determinante, l’ho detto anche ai miei calciatori”.
Siete prima uomini e poi sportivi, la situazione circostante influisce su di voi?
“Inutile dire che tutto questo non influisca perché a differenza del passato oggi siamo molto più colpiti, sono colpiti i calciatori e le famiglie a casa con i bambini. Fare allenamenti e non poter contare sui calciatori non ti consente di preparare bene le gare. Ma dobbiamo affrontare questa situazione e lo stiamo facendo. Qualcuno se ne dimentica, spesso si tralascia l’aspetto umano in favore di altre cose. Ma non è semplice per chi deve gestire questa situazione”.
Come cambia la gestione dei 90’ con la regola dei 5 cambi? La considerate un'opportunità? A Madrid sia lei che Zidane avete usato tre cambi...
“Menomale che entrambe le squadre ne abbiamo cambiati tre, altrimenti sarei stato matto solo io. Partiamo dal presupposto che per fare 5 cambi devi averli tutti a disposizione e per noi non è stato così nelle ultime sfide. Devi pianificare un piano A e un piano B per cambiare anche la gara in corso. Puoi partire piano e poi diventare più offensivo o fare la cosa opposta. Fa tutto parte di una strategia”.
Ci sono tempistiche certe sul rientro di Sensi? “Per quello che riguarda Sensi bisogna parlare con i medici. Per il resto, è da un po’ che si cerca di fare qualcosa per dargli continuità, ma non sta dando risultati e lui è quasi sempre indisponibile”.
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