Inter cinese e Milan arabo: il punto
Gli investitori stranieri.
Inter in Cina, ma la trattativa non si sblocca.
Il direttore generale nerazzurro Marco Fassone, assieme agli avvocati, ha passato la settimana scorsa in Cina. Obiettivo cercare di sbloccare i mille ostacoli della trattativa con gli investitori che si sono impegnati ad acquistare il 15% del club di Moratti per 55 milioni.
L'impasse riguarda proprio il trasferimento dei soldi. Fino a oggi non si sono trovate modalità coerenti con le leggi cinesi: ci sarà quindi un ulteriore rallentamento. In questo momento è impossibile dire quando la situazione si sbloccherà. La China Railway Construction è un'azienda di Stato, tra l'altro quotata in Borsa, e quindi soggetta a mille autorizzazioni politiche.
E c'è chi dice che non tutti in Cina avessero ben compreso cosa significhi investire in una società di calcio e ora starebbero pensando a un passo indietro. Ma il contratto di agosto non pare in discussione: è stato firmato da due alti dirigenti cinesi con la procura della società. Procede in parallelo l'interesse per la costruzione del nuovo stadio.
(Corriere della Sera)
Berlusconi ci pensa, ma col terzo posto.
Milan: Guardiola con lo sceicco.
Le grandi manovre all'interno del Milan sono cominciate. A margine della partita contro il Malaga, Silvio Berlusconi, la figlia Barbara, Confalonieri e Galliani hanno tenuto un vertice per parlare della possibilità di avere capitali freschi con l'ingresso in società dello sceicco Mansour. Un indizio che rende più veritiere le voci su Guardiola: l'agente era allo stadio, ma i costi dell'operazione sarebbero affrontabili solo con nuovi soldi freschi.
Le smentite nell'ambiente rossonero sono all'ordine del giorno sia sul fronte sceicco che sul più recente fronte Guardiola. Qualcosa però si sta muovendo. Silvio Berlusconi dopo essere stato ospite con Briatore nel resort in Kenya, dove si sussurra che siano state gettate le basi per un ingresso in società dello sceicco Mansour Bin Zayed Al Nahyan, ha tenuto un vertice all'interno dello stadio con i dirigenti di fiducia e la figlia Barbara. La possibilità di capitali freschi da investire nella squadra ha fatto riflettere il presidente onorario rossonero che potrebbe anche cedere alla tentazione.
Da quel punto di vista prende forme nuove, immaginate ma smentite, la presenza del fratello-agente di Guardiola a San Siro. La sensazione è che qualcosa stia cambiando davvero all'interno del Milan che ripartirebbe con fondi nuovi e Guardiola in panchina, ma alle condizioni del tecnico catalano. Vale a dire almeno due grandi colpi e un ingaggio da sette milioni netti a stagione sempre a patto che il Milan resti tra le big, tradotto, che resti in Champions ancora per un po' con un terzo posto al momento lontanissimo.
(SportMediaset)