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Inter, chi al posto di Thuram? Per Inzaghi c'è la tentazione Correa

Emanuele Tramacere
05 gen 2025
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Parola d'ordine: nessun rischio. In casa Inter la gestione di Marcus Thuram è il tema più importante, con la "lieve elongazione agli adduttori della coscia sinistra" evidenziata dagli esami strumentali a cui si è sottoposto che anche oggi ha costretto l'attaccante francese ad allenarsi a parte rispetto al resto del gruppo. Ad oggi lo staff medico ha esplicitamente sconsigliato a Inzaghi di far giocare il giocatore perché è alto il rischio di perderlo poi per il tour de force che vedrà i nerazzurri impegnati praticamente ogni tre giorni almeno fino a marzo. Di conseguenza per Simone Inzaghi, in vista della finalissima della Supercoppa Italiana, il derby contro il Milan in programma lunedì a Riyad, oggi il tema più importante diventa quello della sua sostituzione.

TAREMI - In linea di principio, almeno fino ad oggi, il primo cambio per l'attacco nerazzurro è sempre stato Mehdi Taremi, partito titolare a più riprese soprattutto in Champions in alternativa però più a Lautaro Martinez che non a Thuram. Contro l'Atalanta è stato l'iraniano a sostituire nel corso dell'intervallo l'ex-Borussia Monchengladbach, ma per caratteristiche e per come è impostato il gioco dell'Inter Taremi e Lautaro svolgono con caratteristiche diverse lo stesso compito con le stesse modalità.

TENTAZIONE CORREA - Thuram, invece, è il giocatore in rosa che più garantisce a Inzaghi verticalità e, soprattutto, imprevedibilità anche nello stretto. Proprio per questo sta crescendo nelle ultime ore la tentazione di affiancare a Lautaro Martinez il connazionale Joaquin Correa perché per caratteristiche è l'attaccante più "simile" a Thuram che ha a disposizione. E fra i due siamo al livello di un autentico ballottaggio.

ARNAUTOVIC E... FRATTESI - Una sorta di 49% a testa fra Correa e Taremi che lascia fuori dai radar le due frecce alternative rimaste nella faretra, ovvero Marko Arnautovic e perfino Davide Frattesi. Il primo non sta riuscendo a brillare anche nei pochi scampoli di partita concessigli e il secondo, invece, rappresenterebbe una scelta conservativa non nelle corde di Inzaghi che è sì conscio di quanto il centrocampista italiano stia chiedendo spazio, ma che non ha intenzione di modificare le sue idee tattiche per fargli spazio se non in situazioni di emergenza.

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