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Inter, che assalto a Sorrentino: solo 49 secondi per il primo tiro, poi...
“Si riconosce una squadra felice dalle pose in campo, dagli sguardi mai acuminati e laterali, dalla voglia di riprovarci subito e sempre, vedi il quinto gol al 92’ preceduto da altre due occasioni. L’Inter vive questo stato di ebbrezza; anziché far passerella, cerca di mostrarsi ancor più forte. Ci riesce. L’attesa del piacere è essa stessa il piacere, secondo un filosofo tedesco del Settecento che non si chiamava Matthäus, ma non c’è interista che sia meno felice a partita finita rispetto all’inizio, quando si teme una versione sudaticcia e provvisoria, souvenir del passato. No. L’Inter sa benissimo da dove arriva il destino, perché è da venerdì sera che pensa di poter sistemarsi in vetta, quindi si presenta all’appuntamento nella dimensione adatta: irresistibile e strafottente, evitando di irrigidirsi per l’impazienza. Tira verso la porta 32 volte: inizia dopo 49 secondi, finisce soltanto quando termina il tempo, non la voglia”.