
Inter, c'è voglia di USA: la strategia per aumentare i ricavi e le opzioni mercato. Da Reyna a Tillman dopo il no di Tessmann
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MAROTTA CONFERMA - A confermare la centralità del mercato statunitense è stato, recentemente e nel corso dell'Assemblea dei Soci - che ha di fatto sancito il nuovo consiglio di amministrazione targato Oaktree - è stato il presidente e amministratore delegato unico del club, Beppe Marotta: "Le aree di miglioramento sono molte e dobbiamo tutti essere consapevoli che il nostro faro deve essere la sostenibilità economico finanziaria della società. L’allargamento dei ricavi [...] commerciali, rappresenta uno dei capitoli più importanti [...]. Dobbiamo essere in grado di sviluppare nuove strategie per aggredire i mercati più importanti del mondo. Il primo tra tutti è il mercato americano. Nei prossimi due anni gli Stati Uniti d’America saranno il centro mondiale del calcio. Estate 25, Clubs’ World Cup. Estate 26 la Coppa del Mondo".
L'ACCELERATORE IN CAMPO - Creare introiti da zero è sempre complicato e il modo più semplice per accelerare visibilità e rapporti, sperimentato ad esempio da Milan e Juventus, è quello di inserire in organico giocatori provenienti da quei mondi, specialmente se già in auge e con grande visibilità. Pulisic, McKennie, Weah e Musah hanno aiutato rossoneri e bianconeri che sono partiti in anticipo sulla concorrenza nerazzurra la cui contromossa, almeno per ora, è stata quella di tentare il colpo del canadese Buchanan che però non ha avuto impatto in campo.

GLI OBIETTIVI PASSATI - Che la strategia dell'aiuto in campo possa risultare vincente è chiara da tempo al punto che, nel corso delle ultime due estati di calciomercato, l'Inter aveva già provato ad inserire in rosa dei nazionali statunitensi. Due anni fa fu lanciato l'assalto (proposto e rifiutato il prestito con riscatto prefissato) a Folarin Balogun, attaccante ex-Arsenal e pagato circa 30 milioni di euro dal Monaco per strapparlo ai Gunners. L'estate scorsa, invece, ci fu l'assalto quasi completato al centrocampista Tanner Tessmann, allora al Venezia con cui fu trovato un accordo a titolo definitivo, che però non accettò un ruolo da riserva in nerazzurro preferendo il trasferimento al Lione.
I NOMI FUTURI - L'Inter quel mercato sta continuando a monitorarlo e l'idea di poter inserire un talento "born in the Usa" non è del tutto tramontata anche se, ovviamente, le necessità della rosa e le condizioni del mercato avranno ovviamente priorità. Da tempo piace Ricardo Pepi, attaccante classe 2003 del PSV Eindhoven, che però è alle prese con un infortunio al ginocchio (operato al menisco) e con un contratto lungo. Stessa durata e stesso club, ma in un ruolo più delicato per il futuro nerazzurro come quello del centrocampo, lo ha Malick Tillman che però, a differenza di Pepi è dotato di passaporto comunitario dato che è nato in Germania e cresciuto nel Bayern Monaco. Quindi c'è Giovanni Reyna, oggi al Borussia Dortmund e che ha u contratto in scadenza soltanto il 30 giugno 2026, a far discutere in questo senso è il ruolo (oltre al fatto che i gialloneri sono bottega cara) dato che da mezzala non ha reso e da esterno d'attacco non troverebbe spazio nel modulo di Inzaghi. Infine un nome già trattato in passato dai nerazzurri ovvero quello di Joseph Joe Scally, terzino destro classe 2002 del Borussia Monchengladbach e che andrebbe a prendere il posto in rosa di vice-Dumfries con Darmian che potrebbe rimanere come ultimo jolly della rosa.
Commenti
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Beh sarebbe ora qui non li conosce letteralmente nessuno