Il tecnico interista, dopo la pesante sconfitta interna rimediata contro l'Hajduk Spalato, ha chiesto espressamente un centrocampista "forte" per permettere di sviluppare meglio la manovra ed avere in mano le redini del gioco. Che sia un centrocampo a due o tre uomini poco importa: i punti fondamentali dovranno essere Fredy Guarin, Joel Obi e il nuovo arrivo che potrebbe essere uno fra Fernando del Porto, Nuri Sahin del Real Madrid o Kevin Strootman del Psv Eindhooven.

 

Il paradosso in casa nerazzurra si chiama Esteban Cambiasso: tutti conoscono l'immenso valore del "Cuchu", che sabato compirà 32 anni, ma il giocatore argentino non è più la diga di centrocampo ammirata fino a due stagioni fa. I chilometri macinati e il logorio fisico si fanno sentire e l'argentino molto spesso va in difficoltà contro squadre che hanno nel dinamismo la loro arma migliore.

 

Nonostante questo, grazie alla sua  forte personalità, Cambiasso è sempre uno dei giocatori più impiegati e quasi mai sostituito. Nella passata stagione Claudio Ranieri lo sostituì e una parte del pubblico, in maniera sbagliata, lo fischiò senza pietà, ma il punto focale è questo: Cambiasso non può più essere un titolare inamovibile.

 

L'Inter ha bisogno di un centrocampista che faccia girare la palla e verticalizzi velocemente per mandare in rete a turno i vari Philippe Coutinho, Rodrigo Palacio e Diego Milito ed oltre a questo tipo di giocatore servono uomini di corsa e di sostanza, cosa che purtroppo i senatori del centrocampo nerazzurro non sono più in grado di fare per evidenti limiti d'età, Zanetti escluso.