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    Inter, c'è la grana Santon

    Inter, c'è la grana Santon

    Tornato all'Inter più per volontà di Ausilio che di Mancini, Davide Santon non sta attraversando un momento idilliaco. L'esterno nerazzurro, dopo soli sei mesi, potrebbe dire nuovamente addio a Milano. Eppure l'inizio sembrava decisamente promettente: a due giorni dalla firma sul contratto, Santon debutta da titolare in Coppa Italia contro il Napoli, giocando 86 minuti. In campionato invece, colleziona sei presenze da titolare nei primi sette incontri (una gara la salta per infortunio), mettendo insieme 555 minuti giocati su 630 a disposizione. 

    LA FLESSIONE - Dopo aver superato con pieni voti l'impatto iniziale, le prestazioni di Santon risentono stranamente di un netto calo di rendimento: nei successivi nove incontri giocati dalla squadra di Roberto Mancini, l'ex Newcastle ne salta addirittura sette, uno per infortunio e sei per scelta tecnica. Un notevole cambio di rotta ad evidenziare la netta retrocessione nelle gerarchie di Roberto Mancini, che spesso per donare maggiore equilibrio alla squadra, gli preferisce Juan Jesus, che di professione fa il centrale.

    STRATEGIE DI MERCATO - Che l'Inter abbia smesso di puntare su Davide Santon è ormai abbastanza chiaro: la società di corso Vittorio Emanuele si sta muovendo sul mercato e dopo l'acquisto di Montoya, a cui i nerazzurri affideranno la fascia destra, si cerca di chiudere col Chievo l'operazione Zukanovic, che toglierebbe ulteriore spazio al terzino cresciuto nel settore giovanile dell'Inter. Nelle idee di Roberto Mancini e Piero Ausilio, Santon risulta tra i primi indiziati a dover lasciare Appiano Gentile, l'accordo col Watford della famiglia Pozzo era già stato trovato e solo il rifiuto del calciatore di tornare in Inghilterra ha fatto saltare la trattativa.

    EMARGINATO - Dopo qualche fallimentare tentativo di persuasione, l'Inter (non esattamente felicissima), ha accettato la volontà del calciatore di partire con la squadra nerazzurra per il ritiro di Brunico. Santon si allena con i compagni, ma persiste nelle idee dello staff tecnico la volontà di cederlo. Roberto Mancini lo schiera unicamente nella squadra B (quella delle riserve), non risparmiandogli duri e continui richiami nel corso delle sedute d'allenamento. Santon appare un corpo estraneo all'Inter, si allena più col gruppo dei Primavera che con quello della prima squadra, sintomo evidente di una conclamata spaccatura. Un periodo complicatissimo per l'esterno difensivo, alleviato solo dai cori della quasi totalità dei tifosi, che invece lo esortano e restare in nerazzurro.

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