Inter, c’è futuro dopo Istanbul? Forse sì, ma dipende anche da Zhang e Marotta
LA RIPARTENZA - E forse proprio dietro quest’ultimo pensiero può crescere o annientarsi l’Inter. La finale contro il City dimostra ancora una volta quanto questo gruppo sia in possesso di qualità tecniche e umane per ricominciare con slancio la prossima stagione. A patto che siano disposti a farlo insieme, ricominciando da zero, ma con lo stesso furore. Perché è più facile stringersi quando l’obiettivo, o il miracolo, come in questo caso, è li a un passo. Mentre è più difficile correre per un ideale, per qualcosa che non vedi ma che vuoi costruire.
E ZHANG ? - E a proposito di cose da costruire, tanto conterà anche il futuro che Mr. Zhang sarà in grado di progettare. Perché l’Inter corre il solito rischio, quello di apparire debole di fronte ai propri dipendenti. Con la necessità di doversi smembrare per poter andare avanti, quando alcuni punti fermi andrebbero tolti dal mercato. Partendo dal presupposto che in certi casi bisogna saper riconoscere prima soluzioni e problemi. Qualche mese fa Inzaghi sembrava un tecnico spacciato, qualcuno in società avrebbe addirittura barattato l’uscita dalla Champions con il quarto posto. Uno sguardo più periferico non farebbe male. C’è tutto per ripartire dalla notte di Istanbul, se non ci si distrarrà strada facendo.