Inter, Bruno Peres è già un rimpianto. Le corsie laterali sono il punto debole
ESTERNI SENZA QUALITA' - Con il 4-3-3 (che dovrebbe essere il modulo di riferimento futuro), de Boer spera di trovare tutta la qualità sufficiente e necessaria nelle folate offensive di Perisic e Candreva. Ma di certo gli avversari non staranno a guardare e studieranno le giuste contromisure per arginarli. Anche la Fiorentina di Sousa aveva sorpreso tutti nella prima parte della scorsa stagione, poi hanno capito come andarli a prendere ed il gioco è finito. Per questo motivo è importante avere più sorgenti di gioco nelle diverse zona di campo, ma sugli esterni l’Inter non ha la qualità che serve per raggiungere gli obiettivi che intende conseguire.
ERKIN BOCCIATO - Da anni la fascia sinistra è presidiata da Yuto Nagatomo. Il giapponese ha dimostrato nel corso del tempo di essere un valido gregario, uno che può dire la sua se impiegato a gara in corso. Ma la titolarità è tutt’altra cosa e oggettivamente sembra troppo per lui. Le intenzioni della società di corso Vittorio Emanuele erano quelle di sostituirlo con Caner Erkin, ma il turco è stato bocciato dopo pochissimo tempo dal suo approdo ad Appiano Gentile. Maggiori lacune tattiche di Alex Telles, ma con quattro anni in più. Tutt'altro che un affare. Il brasiliano non aveva sfigurato, ma avrebbe avuto bisogno di ulteriore tempo e, soprattutto, Thohir non aveva alcuna intenzione di riscattarlo alla cifra pattuita senza aver ottenuto l’ingresso in Champions.
Anche a destra i problemi non sono da meno: D’Ambrosio, come Nagatomo, sembra più un buon rincalzo che un titolare. I nerazzurri hanno scelto Ansaldi come “padrone” della corsia, ma la tenuta fisica dell’argentino non ha mai offerto ampie garanzie e anche quest’anno ha iniziato con uno stop ai box abbastanza lungo. Insomma, per casualità e scelte di mercato discutibili, l’Inter si ritrova nuovamente con Nagatamo e D’Ambrosio titolari. Alla società di corso Vittorio Emanuele interessava anche Bruno Peres, poi Cairo ha sparato alto e così è finito alla Roma. Ma si sa, "il risparmio non è mai guadagno" e così l’esterno giallorosso rischia di essere già un rimpianto, soprattutto perché se Suning si fosse palesata prima, forse un tentativo in più per il terzino brasiliano l’Inter avrebbe potuto farlo