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Inter, Berti ricorda Brehme: 'Andy era unico. Le risate, l'Oktoberfest e quel dente perso...'
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COME UN TRENO - “Fu fondamentale nell’annata dei record del 1988-89, così come me e Aldo Serena. Noi più di tutti! Cerco sempre la battuta ma sono affranto per Andy. Eravamo amici. L’ultima volta l’ho visto circa tre mesi fa, a casa del vecchio presidente Ernesto Pellegrini, con cui abbiamo vinto lo scudetto dei record. Eravamo seduti l’uno accanto all’altro, mi presentò la sua nuova compagna. Passammo una serata a ridere, scherzare e a ricordare i vecchi tempi. Libero, spensierato, con quei capelli biondi al vento. Correva sulla fascia come un treno".
GLI ANEDDOTI - “Una volta perdemmo il pullman della squadra perché restammo bloccati all’Oktoberfest a Monaco, mentre in un’altra occasione, durante un allenamento come tanti, lui perse un dente dopo una pallonata e fermò il gioco all’improvviso. Lo cercammo per mezz’ora. Ci prendevamo in giro continuamente, era una persona allegra, spontanea, gentile. Un ragazzo d’oro. Nel 1990 guardai la finale con l’Argentina all’Olimpico. L’unico della Nazionale. Il penalty decisivo lo tirò col destro senza esitazione. Un giocatore per certi versi unico, oggi non più replicabile. Chi mi ricorda di oggi? Direi Hakimi, ma da lontano. Di Andy ce n’è uno”.