Non c'è alcun dubbio che l'arbitro Rocchi abbia completamente condizionato Inter-Napoli di sabato scorso. Il direttore di gara ha assegnato un rigore, espellendo Obi, al 41' del primo tempo: in un colpo solo due torti ai nerazzurri, che fino a quel momento erano più che in partita. Diciamocela tutta, la squadra di Ranieri stava anche giocando meglio dei partenopei. 

 

La rabbia e lo sfogo interista del dopo-gara sono comprensibili. Quasi dovuti. Meno le polemiche durate tutta la settimana. Rocchi ha un pessimo score con l'Inter (ricordate il celebre derby vinto in 9 contro 11?), ma è un uomo e può sbagliare. Va criticato, ma metterlo alla berlina come chiesto neanche tanto implicitamente da Moratti è troppo.

 

Come troppa è l'attenzione riservata dal popolo nerazzurro al fischietto di Firenze. Bisogna subito lasciare alle spalle quel che è successo e guardare avanti. Lo impone la decenza e in questo momento anche la classifica. In questo senso la sosta arriva al momento giusto, C'è ancora una settimana per ricaricare le pile e far sbollire la rabbia. Poi ci sarà la trasferta di Catania (ostica più di quanto dica il nome degli etnei) e la delicata visita al Lille in Champions. Basta chiacchiere. Si lasci parlare il campo, altrimenti si rischia di tornare all'Inter del pre-Calciopoli. Quando le polemiche non riempivano la bacheca di corso Emanuele...