Inter, Barella attrae mezza Europa: è il momento di blindarlo
Pasquale Guarro
Dell’Inter ne è l’anima e il corpo, perché è così che interpreta ogni partita. Senso di appartenenza, umiltà, predisposizione alla fatica: Nicolò Barella è il cuore pulsante dei nerazzurri, la carta d’identità da presentare all’imbarco. Siamo questi e queste sono le nostre facce. Esempio per chi c’è e per chi verrà, guai a spostarlo da lì. Perché la cosa più complicata per chi guida e governa un club di football è proprio questa, creare un modello identitario con uomini e professionisti che sappiano rappresentare con naturalezza i colori che indossano. Gente alla Barella è un’assicurazione sul futuro, una somma ben investita che continua a generare interessi.
SEMPRE PIÙ LEADER - In un anno e mezzo da nerazzurro, l’ex Cagliari si è affermato sui campi più prestigiosi del mondo: A San Siro, Al Bernabeu e al Camp Nou ha fatto capire a tutti che la paura abita da tutt’altra parte, di sicuro non nelle sue gambe, sempre salde e mai tremolanti. L’unico vantaggio che offre uno stadio vuoto è quello di poter ascoltare le voci dei protagonisti dal campo, un aspetto che una volta di più ha aiutato a comprendere quanto Barella si stia affermando sempre più come leader del gruppo di Antonio Conte. Perentorio, anche con quel treno di Hakimi, che dopo il naturale periodo di adattamento ha iniziato ad arare la fascia: “Haki, devi andare”, gli ha urlato in faccia Nicolò ormai tante partite fa, proprio per incitarlo a liberare quella corsa devastante, quando il marocchino sembrava un po’ appesantito dalle responsabilità di inizio avventura. VALORE RICONOSCIUTO - Nicolò Barella è un salvadanaio sempre vuoto, non risparmia niente, ma sembra poter pescare da una fonte inesauribile di energia. Sarà il cuore del campione, assemblato diversamente dagli altri. In Europa e nel mondo si sono tutti accorti di lui e delle sue qualità, Barella è un profilo riconosciuto a livello internazionale, ma l’idea dell’Inter è quella di farne il capitan futuro. Quando trovi un tesoro devi tenerlo stretto e in viale della Liberazione avevano capito bene già tanto tempo fa cosa sarebbe diventato quel calciatore arrivato dalla provincia.