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    Inter, Ausilio: 'Arriverà un sostituto di Cuadrado, seguiamo Djalo. Scudetto? Disonesto parlare di 4° posto...'

    Inter, Ausilio: 'Arriverà un sostituto di Cuadrado, seguiamo Djalo. Scudetto? Disonesto parlare di 4° posto...'

    • Redazione CM
    Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter, ha analizzato, durante la cerimonia di consegna del IX premio sportivo Fortunato De Agazio a Vibo Valentia, varie tematiche, partendo dal mercato, vista l’operazione che attende Juan Cuadrado e che lo terrà fuori dai campi per almeno 3 mesi.

    INTER, CUADRADO SI OPERA

    IL PREMIO -  "Una cosa mi ha sempre contraddistinto in questi anni: la grande passione per questo sport. Quando sento parlare di lavoro e di sacrifici, in realtà per me è ancora passione, un divertimento, un qualcosa che non può mai pesare, ho sempre avuto questo sogno. Da giovane giocavo e avevo probabilmente la possibilità di diventare un calciatore professionista, a 16 anni purtroppo ho iniziato un percorso di infortuni. Quello che poteva sembrare un dramma, accettando il fatto di non poter più giocare, di fatto è diventata una fortuna, iniziando una nuova carriera. Essere direttore sportivo non è semplice, io ce l'ho fatta, dopo 25 anni di Inter posso dire di essere realizzato, ma non appagato: c'è ancora tanto da fare".

    INTER - "Mai pensato di lasciare l'Inter? Ci sono stati momenti in cui ho pensato di prendere in considerazione altre cose, poi il troppo amore per questo club e il fatto che nessuno ha mai deciso di mandarmi via... Una nuova esperienza, soprattutto all'estero, mi stuzzicava. Vedermi in un altro club in Italia faccio un po' fatica, poi tutto è possibile. Sto bene all'Inter e spero di continuare tanti anni ancora. Non ci sono giovani in Italia? Non credo a questo discorso. E' comodo dirlo per giustificare a volte degli insuccessi o situazioni di difficoltà. I giovani ci sono ovunque, bisogna avere pazienza: non possiamo pretendere subito risultati alle prime presenze e che siano già pronti. Bisogna accettare gli errori".

    TRIPLETE 2010 - "In quel periodo ero di supporto all'area tecnica e lavoravo a stretto rapporto con il direttore Marco Branca e il presidente Massimo Moratti. Oggi sarebbe troppo facile ricordare solo i trofei. Ci sono stati momenti delicati e decisivi sia per la Champions che per il campionato. Ricordo con grande piacere ed emozione due partite: la prima, coincisa con la mia prima trasferta al fianco della Prima Squadra da vice direttore sportivo, a Kiev, contro la Dinamo. Serviva solo la vittoria, e all'88' perdevamo 1-0: siamo riusciti a ribaltarla negli ultimi minuti con una squadra senza logica, ricordo che Mourinho mise in campo tutti gli attaccanti che aveva a disposizione. Si vinse 2-1 e l'ì iniziò la cavalcata verso la Champions. E poi un altro momento che non riguarda direttamente noi: eravamo stati scavalcati dalla Roma, eravamo tutti davanti alla tv, la Roma vinceva 1-0 a fine primo tempo contro la Sampdoria e alla fine perse 2-1. Per ringraziare Pazzini l'anno dopo lo portammo all'Inter".

    MOMENTI DIFFICILI - "Sono stati anni difficili quelli del passaggio da Moratti fino alla nuova avventura di Suning e sono stati tanti. La Uefa ci ha messo nelle condizioni di lavorare con degli impegni economici da rispettare, il famoso FPF, che voleva dire sacrifici economici. Ne siamo usciti e siamo diventati una società migliore: abbiamo portato a casa trofei, abbiamo avuto grandissimi calciatori, c'è stata una finale di Champions League e ora abbiamo un'Inter ambiziosa, solida che guarda al futuro con grande positività. In Italia c'è una grande carenza di strutture. Le strutture sono poche e non adeguate: ho avuto la fortuna di girare il mondo e ho visto che siamo indietro da questo punto di vista. Bisogna mettere i giovani nelle condizioni di lavorare nelle migliori condizioni, dopo di che bisogna pensare agli allenatori, persone che devono insegnare calcio ai ragazzi. Troppe poche volte si parla di far crescere i ragazzi".

    CUADRADO - "Pochi minuti fa ci hanno confermato che Cuadrado dovrà subire un intervento chirurgico. La patologia al tendine non lo ha messo in condizione di esprimersi, a livello conservativo abbiamo provato a fare di tutto. La decisione è arrivata oggi, speravamo di non doverci arrivare. So che vi piacciono i nomi ma non ci siamo ancora neanche riuniti per parlarne. Da lunedì dovrò cominciare a pensare a qualcosa, non ci ho ancora pensato. Domani raggiungerò il mister e Marotta a Roma, poi dopo la partita con la Lazio metteremo la testa anche su questo problema che non ci aspettavamo. Se non ci fosse stato questo problema di Cuadrado non avremmo fatto mercato a gennaio. Nella prossima sessione, arriverà sicuramente un suo sostituto. Valuteremo bene se prendere un esterno o fare qualcosa di diverso. Ma deve essere un sostituto di Cuadrado".

    LE MOSSE PER IL SOSTITUTO DI CUADRADO

    CHAMPIONS -
    "Nella testa della gente, e soprattutto dei media, restano sempre e solo le ultime ore. L'Inter pareggia con la Real Sociedad e sembra un disastro. In realtà l'Inter si è qualificata con 2 giornate di anticipo e si è permessa di giocare senza obblighi. Certamente avremmo preferito arrivare primi ma poter preparare al meglio il campionato è un lusso che ci siamo permessi perché siamo stati molto bravi prima".

    RIMPIANTO - “Sicuramente Bremer. Era un giocatore su cui eravamo decisamente in vantaggio. Diciamo così, di più non posso dire. Poi vennero a mancare le risorse e il giocatore fu anche pagato tanto. Pur avendo un vantaggio con giocatore e Torino, decidemmo di non proseguire perché i costi a quel punto erano eccessivi".

    MERCATO PUNTE - "Assolutamente siamo contenti degli attaccanti, ne abbiamo 4. E senza l'infortunio di Cuadrado non avremmo proprio fatto mercato a gennaio. E poi abbiamo un giocatore fortissimo che è Mkhitaryan, che ha fatto spesso l'attaccante in carriera. C'è anche lui come quinto all'occorrenza".

    CAMPIONATO - "A differenza di altri, abbiamo la consapevolezza di essere forti ma vogliamo essere umili. Ma se dicessimo che giochiamo per arrivare quarti non saremmo onesti, l'Inter ha la qualità per avere quel tipo di obiettivo. Come tutte le altre che hanno il nostro stesso obiettivo anche se alcuni si nascondono un pochettino di più rispetto a quello che facciamo noi. Juve, Milan e Napoli non partivano con l'obiettivo di entrare tra le prime 4".

    SCUDETTO - "Non ci nascondiamo, l'obiettivo è lo scudetto. E lo è anche di chi si nasconde. Juve, Milan e Napoli avevano a inizio anno il nostro stesso obiettivo. Se vincerà un'altra stringeremo la mano e ripartiremo l'anno prossimo con lo stesso obiettivo. L'Inter inizia sempre per vincere, non esiste altra possibilità. Lo ripeto, l'obiettivo dell'Inter è lo stesso delle squadre che ora dicono di pensare ad altro, cioè arrivare davanti a giugno. Tutte ad inizio stagione giocano per vincere, poi quando cominciano a non arrivare i risultati qualcuno si nasconde dietro altri obiettivi".

    DJALO - “E' un profilo che stiamo seguendo. E' infortunato e non mi risulta che abbia già recuperato da questo infortunio. E' molto interessante, posso dire questo”.

    RINNOVI - "Lautaro Martinez, Mkhitaryan e Dimarco? I loro rinnovi sono una questione di tempi, non di volontà. Vogliamo continuare a lungo con loro e loro vogliono restare all'Inter".

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