Inter attenta, non sottovalutare Coutinho!
Qualcuno fa pure fatica a riconoscerlo. Davvero il Coutinho che sta trascinando il Brasile al Mondiale Under 20 è lo stesso timido ragazzino visto all'Inter quest'anno? La risposta è ovviamente sì. D'altronde che il piccolo talento cresciuto nel Vasco da Gama avesse colpi di classe non comuni era sotto gli occhi di tutti già in passato. Quello che sembrava mancare al fantasista nerazzurro era la personalità. Una componente fondamentale per reggere la pressione della platea di San Siro. Cosa che invece non gli sta facendo difetto nella Seleçao dei piccoli in Colombia. Anzi.
Ok, Coutinho deve irrobustirsi. E crescere ancora. Ma sarebbe sbagliato relegarlo in un angolino dopo una sola stagione così così a Milano. Il ragazzo è giovanissimo, ha appena compiuto 19 anni. E che possa fare la differenza lo sta dimostrando con i suoi pari età. Tre partite con la Seleçao minore, tre gol. E tante giocate, assist, dribbling in corsa. Un repertorio da vero numero 10 verde-oro. Unito a inaspettate doti da leader, che però dovranno essere verificate quando le avversarie saranno un po' più ostiche di Egitto, Panama e Austria.All'Inter, si sa, i trequartisti non vanno molto di moda ora come ora. Se persino Wesley Sneijder deve arretrare il suo raggio d'azione di una ventina di metri per trovare posto (ancora per poco?) nello scacchiere di Gasperini, immagnatevi che fine è destinato a fare il piccolo Coutinho. Il rischio di rovinare un giovane c'è eccome. Che ad Appiano Gentile riflettano: piuttosto che lasciarlo svernare in panchina, meglio il prestito altrove. Ma niente comproprietà. Il passato insegna. Ricordate quanto fu pagato Adriano per riportarlo a Milano dal Parma?
