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Inter, Asllani subito al crash test: Inzaghi ha sbagliato (anche) con lui
LONTANO DA MILANO - Umile, silenzioso e con tanta voglia di ascoltare e apprendere. Chi lo ha vissuto ad Empoli lo racconta così e a Milano la storia non è cambiata. Anzi, per iniziare Asllani ha voluto immediatamente tirarsi via da caos e tentazioni. Niente casa a Milano, ha preferito vivere più vicino alla Pinetina, mettendo al primo posto la comodità nel raggiungere i campi di allenamento. In precampionato ha immediatamente brillato, anzi, si può tranquillamente dire che l’albanese sia stato l’unico portatore di buone notizie in una estate molto deludente, sotto tanti punti di vista. Tanti titoli e complimenti, che però non gli hanno fatto perdere l’equilibrio mentale.
CHE MATURITÀ - Al pronti via Inzaghi lo ha confinato in panchina, come da piani. Anche se non era assolutamente previsto che alla settima di campionato Asllani potesse contare su appena 24 minuti trascorsi in campo. Una miseria. Una scelta abbastanza incomprensibile se consideriamo che l’anno scorso lo stesso allenatore aveva avuto di che lamentarsi per l’assenza di un vice Brozovic in rosa. Una scelta che sorprende anche la dirigenza ma che trova sponda proprio in Asllani, bravo a smorzare ogni polemica con la sua solita umiltà: “È normale che non abbia giocato molto, ho 20 anni e sono arrivato in una squadra molto forte, ma devo essere paziente, perché davanti ho un giocatore molto bravo come Brozovic che gioca nel mio ruolo e sto imparando molto da lui”.
L'ERRORE DI INZAGHI - Pazienza, appunto… La stessa che dovrà avere da adesso in avanti. Perché ora tocca a lui e Inzaghi lo butterà nella mischia senza mai avergli dato minuti prima, scenderà in campo alla ripresa contro Roma e Barcellona, con il pallone che scotterà parecchio. Brozovic si è infortunato in nazionale e adesso il tecnico nerazzurro non ha scelta. Al giovane Asllani non mancano le qualità e l’incoscienza per affrancarsi, ma qualche minuto in più prima del crash test non gli avrebbe sicuramente fatto male. Il centrocampista, intanto, vive lontano da tutto questo rumore, un po’ il leitmotiv della sua fresca carriera. Asllani è arrivato all’Inter lo stesso giorno di Lukaku, il 29 giugno fu trascurato da migliaia di tifosi in festa per il centravanti, che aveva svolto le visite mediche qualche minuto prima di lui e uscì per concedersi ai fotografi con un sorriso timido. Qualcuno ci sarebbe rimasto male, lui, invece, sembrò abbastanza contento. Sabato i riflettori saranno su di lui, ma a San Siro Asllani ha già strappato applausi.