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    Inter, Antonello: 'Ora conta meno dove fare il nuovo stadio, serve farlo subito. Avanti col Milan? Sì, stessi obiettivi'

    Inter, Antonello: 'Ora conta meno dove fare il nuovo stadio, serve farlo subito. Avanti col Milan? Sì, stessi obiettivi'

    Dopo le parole di Beppe Marotta (QUI), anche l'amministratore delegato Corporate dell'Inter Alessandro Antonello è intervenuto all'evento Il Foglio a San Siro: "Non c'è più esclusiva su San Siro, quello che conta oggi è avere lo stadio nel più breve tempo possibile. Stiamo valutando come procederà il dibattito pubblico ma anche la fattibilità di altre ipotesi. Quando si parla di infrastrutture, è inevitabile che ci possa essere anche un cambio di proprietà, ma non parlo solo in ambito calcistico. Il progetto stadio si auto-finanzia, è molto semplice. Abbiamo ridotto ulteriormente gli indici volumetrici benché ci sia una legge sugli stadi he consenta indici maggiori. Siamo partiti energici, ora c'è un po' di delusione verso Milano".


    "Il progetto stadio è essenziale e strategico per il rilancio e la competitività dell'Inter in Europa. Non c'è nessuna interferenza che possa cambiare l'idea di avere un nuovo stadio. Un piano B? Esiste nel momento in in cui il progetto viene pensato. In Italia la burocrazia non aiuta. Gli investitori che mettono soldi hanno bisogno di tempi certi: noi volevamo un nuovo San Siro a San Siro, ma quello che conta ora è avere uno stadio in breve tempo. Conta più avere lo stadio in poco tempo rispetto a dove farlo, lo vogliamo sia per i ricavi che per dare un'esperienza diversa alle squadre. Non escludiamo nessuna soluzione.

    Stiamo valutando alcune opzioni nell'interesse di Inter e Milan. Sono tre anni che lavoriamo su questo progetto, adesso servono tempistiche certe. San Siro è prestigioso grazie a Inter e Milan che hanno ottenuto in questo stadio tantissime vittorie sul campo. Un'altra struttura diventerà altrettanto iconica perché sarà quella in cui i club giocheranno e vinceranno. Avanti insieme al Milan? Assolutamente sì, non ci sono mai stati dubbi. Abbiamo obiettivi comuni, siamo divisi solo da quelli sportivi".

    "Noi siamo partiti con studi dettagliati sulla possibilità di ristrutturare San Siro, ma ci hanno detto che è 'molto difficile'. Sia perché ci sono squadre che giocano nello stesso stadio, che perché dovevamo spostarci e non c'erano strutture adeguate".


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