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Inter, altra grana per Esposito: reazione e rosso, tifosi furenti e il prestito al Basilea è a rischio. Lui si scusa FOTO
RIFIUTO IN CONFERENCE - Il primo episodio di rottura è arrivato lo scorso 9 dicembre con Esposito al rientro fra i convocati per la gara di Conference League contro il Qarabag. Con il risultato sul 3-0 e con 10 minuti rimasti da giocare la punta classe 2002 si rifiuta di entrare con la società che poi dichiarerà: "Non è tollerabile ma ne discuteremo tra di noi. Parleremo di tutto internamente". Da lì l'esclusione nella gara successiva con il Servette e solo i minuti finali contro lo Young Boys.
ROSSO - Un minutaggio che era destinato a crescere contro il Grassopphers, ma per cui la sua partita, iniziata al 63esimo, è finita prima del fischio finale per un altro episodio da matita rossa. Esposito entrato a contrasto con un irruento Demhasaj, regisce prima con un calcetto e poi andando due volte testa contro testa con l'attaccante del Grassopphers a cui prova anche a mostrare i muscoli calcando la testata. Risultato? Cartellino rosso e pioggia di critiche social anche da parte di quei tifosi che l'avevano eletto a piccolo idolo a inizio anno. "Il tuo tempo qui è finito", "Tornatene in Italia" sono i più quotati, con il club che ora potrebbe anche pensare di mettere fine al prestito per il talento che l'Inter continua ad aspettare e che fatica ad esplodere.
RICONOSCE L'ERRORE - Sebastiano Esposito ha poi voluto oggi affidarsi ad un lungo post pubblicato sul suo profilo instagram in cui ha ammesso l'errore, scusandosi con i tifosi: "Non è un periodo particolarmente facile per me, ma è doveroso provare ad archiviarlo con la cosa più giusta da fare: chiedere scusa a tutti, tifosi, club (che mi ha fatto sentire a casa dal primo giorno), compagni di squadra (che con il passare del tempo sono diventati la mia seconda famiglia) e avversari. Si dice sempre che noi giovani dobbiamo fare esperienza e ho capito che proprio in questi momenti difficili si impara e si cresce, analizzando gli errori e prendendosi le responsabilità. É in questi momenti che, affrontando le difficoltà con la mentalità giusta, si diventa grandi. Inutile cercare giustificazioni: la rabbia e la frustrazione per gli infortuni, la mancanza del pallone tra i piedi e dell’adrenalina del gol, non giustificano alcun gesto sbagliato. Ma aiutano a capirne le radici, per riflettere, ragionare e imparare. E possibilmente migliorare, come persona e come calciatore. È arrivato il momento di diventare uomo, l’età è solo un numero che non mi impedirà di farlo. Ora non posso fare altro che voltare pagina e lavorare sodo per costruire un futuro migliore. Forza Basel!"