Inter al tappeto, la Juve stragode. Ma che scandalo il gol di Danilo: regole interpretate a piacere, ora basta!
Quanto accaduto durante Juve-Inter è peggio di quanto capitato in Juventus-Salernitana, perché in quel caso l’AIA ci disse di non aver avuto a disposizione le immagini per poter verificare il fuorigioco di Candreva e convalidare la rete di Milik, stavolta invece le immagini ce le aveva, belle nitide, da tutte le angolazioni possibili, ma il trio Doveri – Di Paolo – Longo è riuscito nell’impresa di annullare lo stesso il gol della Juve, quello che probabilmente avrebbe chiuso in anticipo il confronto, arzigogolando su un fallo di mano di Danilo pressoché ininfluente sulla traiettoria del pallone. Non solo, una mano che il brasiliano non avrebbe potuto togliere nemmeno volendo, perché trattenuta, anzi, bloccata da una presa col braccio da parte di De Vrji.
Se proprio vuoi fare il fiscale, annulli la rete e dai rigore. E invece no: dopo un accurato esame (5 minuti) nel centro Var di Lissone, presumo col telescopio di Hubble, e dopo che anche l’arbitro Doveri è andato a vedersi l’episodio all'on field review, hanno deciso di annullarlo lo stesso. Perché, ci hanno spiegato gli esegeti del regolamento, a pagina 12 del testo IFAB c’è scritto testuale che se si tocca il pallone con la mano la rete va annullata. Persino “quelli della notte” di Renzo Arbore erano più flessibili quando utilizzavano in quella storica trasmissione anni 80 il loro regolamento, ciò che invece non riescono ad essere i burocrati dell’AIA, zelanti peggio dei vigili urbani quando elevano una multa.
O meglio, gli arbitri diventano intransigenti quando fa comodo a loro. Il colpo di mano di Smalling, nell’ultimo Juve-Roma, è stato fatto rientrare nella nuova casistica del “pallone improvviso”, quella di Danilo era invece fallo di mano tout court. E adesso chissà quale supercazzola si inventerà il designatore Rocchi pur di convincerci che Doveri ha fatto bene ad annullare quella rete.
Ma non è così, perché un gol segnato di mano è come quello storico di Maradona ai mondiali ‘86, non questo. Segnare con la mano significa spingere il pallone in rete come fece Gilardino in quel Palermo-Fiorentina del 2008, non questo di Danilo. Lo sa pure Rocchi, anche se non lo ammetterebbe neanche sotto tortura.
Per favore, basta con le prese in giro! Basta con le interpretazioni a soggetto del regolamento, non se ne può più! Basta adattare il regolamento ad ogni episodio, quando basterebbe il buon senso per prendere una decisione. E basta, soprattutto, inventarsi sempre una rilettura ad hoc delle regole tutte le volte che c’è di mezzo la Juve.
Altrimenti dobbiamo davvero iniziare a pensare che all’AIA si portino ancora appresso gli strascichi di Calciopoli, e che il mantra di Carraro (“non si sbagli a favore della Juventus, per carità”), pronunciato proprio prima di un Derby d’Italia del 2004, sia tutt’ora valido. Magari Doveri, quando è andato a valutare l’episodio a bordo campo, ci ha pensato.