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    Inter, Acerbi: 'A Istanbul è andata come doveva andare. Tra Conte e Mancini scelgo il secondo'

    Inter, Acerbi: 'A Istanbul è andata come doveva andare. Tra Conte e Mancini scelgo il secondo'

    • Redazione CM
    In una lunga intervista concessa a Che fatica la vita da bomber, il difensore dell'Inter Francesco Acerbi ha parlato di compagni, avversari, allenatori, passato e futuro in nerazzurro: vi riportiamo i passaggi-chiave. 

    "Attaccanti più forti che ho marcato? Cristiano Ronaldo, poi la ThuLa: Thuram e Lautaro sono due attaccanti forti, il primo perché difende bene il pallone e si porta dietro 3-4 avversari alla volta senza che riescano a prendergli il pallone e il secondo perché è forte, ha fame, ha anche l'assist; è un giocatore completo. Poi metto Zlatan Ibrahimovic, Erling Haaland che è uno che ha grande fisicità e in area è un animale. Il primo però è Gonzalo Higuain, quando stava bene era da dieci in tutto: forza, tiro, volontà. Secondo me il più forte mai stato in Italia".

    CONTE O MANCINI - "Conte l'ho avuto due anni prima dell'Europeo, con Mancini ho fatto l'Europeo quindi dico lui".

    INZAGHI O ALLEGRI - "Inzaghi perché mi fa giocare, già è tanto quando Allegri mi faceva giocare quelle poche partite al Milan".

    IL RETINO PER HAALAND - "Mi sono messo a ridere, non pensavo diventasse virale, è stato simpatico".

    DELUSIONE AD ISTANBUL - "Smaltita il giorno dopo. Quando perdi rifletti sulle cose che potevi fare, va bene farlo nel momento in cui qualcosa non andava. Ma sono tutte esperienze che fai, non pensavamo mai di arrivare in finale e di poterla vincere veramente. Questa è l'esperienza che porta giocare certe finali. Ma dopo poco ti fai un esame di coscienza e sai da dove ripartire, così come quando vinco: festeggio e poi riparto. E' andata come doveva andare".

    PROVOCAZIONI DEGLI HATERS - "Dopo quello che ho passato, quando sento che sono finito secondo voi me la prendo? Queste cose son divertenti. Magari anche io da tifoso una volta penso che un giocatore debba ritirarsi perché sta giocando male, deve essere una cosa normale. Ma chi se ne frega".

     

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