Inter, a Lecce visti alcuni principi del Milan di Pioli. Con Dimarco in campo...
“C’è Dimarco e non Bastoni perché più reattivo nello scatto, più rapido a scalare tutto il campo. Simone non gli chiede il solito lavoro in appoggio che ha sempre sbrigato Bastoni, spesso lasciando lungo. Dimarco, a palla recuperata, deve staccarsi molto di più dalla linea di Skriniar e De Vrij, e alzarsi subito, in fretta, sulla linea mediana, mentre Darmian e Gosens avanzano all’altezza della Lu-La. Significa che l’Inter attacca spesso in forma atipica: 2-4-4. Come in occasione del gol. Dimarco e Gosens si trovano così a sovrapporsi spesso uno all’altro, a lavorare di catena, mettendo in crisi i marcatori leccesi di fascia. La falange offensiva a 4 allarga poi le maglie della difesa e crea spazi alla Lu-La. Uno sviluppo Interessante del 3-5-2 di Inzaghi. Non più solo corse sui binari, ma anche cavalcate Interne, come quelle di Hernanez e Calabria educate da Pioli per sorprendere soprattutto mediane in marcatura a uomo”.